A Nordest i pensionati del settore privato più ricchi abitano a Trieste, a Venezia e a Gorizia. Nella provincia giuliana, l’assegno medio è pari a 1.236 euro, in laguna a 1.200 euro, mentre nel goriziano ammonta a 1.142 euro. Si tratta di province, fa notare la CGIA, che in passato sono state caratterizzate dalla presenza di grandi imprese. Infatti, l’importo pensionistico medio percepito, evidenzia la CGIA, nel settore privato è correlato sia ai contributi previdenziali pagati durante l’attività lavorativa sia alle retribuzioni percepite a fine carriera che nelle grandi imprese sono sempre state mediamente più elevate rispetto a quelle versate/percepite dai lavoratori occupati nelle piccole realtà produttive. Tra le 13 province nordestine solo a Rovigo l’importo medio è inferiore ai 1.000 euro (precisamente pari a 942 euro). “Viviamo in un Paese in cui la vita media si è allungata molto negli ultimi decenni – segnala il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – Si tratta, ovviamente, di una buona notizia per tutti, anche se non bisogna dimenticare che comporta dei risvolti economici purtroppo negativi. Nei prossimi decenni assisteremo, infatti, ad un aumento della spesa pensionistica, sanitaria, assistenziale e farmaceutica. Se, anche nel Nordest, non riusciremo ad ampliare la base occupazionale, difficilmente il sistema nel suo complesso troverà un equilibrio finanziario duraturo”. Tornando ai numeri della ricerca, in termini assoluti è Verona a registrare il più alto numero di pensioni del settore privato presenti a Nordest: al 1° gennaio 2014 la provincia veronese ne contava 160.656; seguono quelle di Vicenza con 154.197 e di Treviso con 154.034. Tra il 2002 e il 2012, conclude l’analisi della CGIA, il numero totale delle pensioni è aumentato del 14,6% a Vicenza, del 9,9% a Padova e del 7,8% a Venezia. A Trieste, invece, si è registrata la contrazione più marcata: -8,9%