“Polemiche, divisioni, rimpasti non possono essere l’occupazione prevalente della politica siciliana. Così come provvedimenti o dichiarazioni che sembrano dettati da esclusivi giochi di parte. Nel giro di boa del Ferragosto vadano in ferie le divisioni e ci si diletti nell’ozio nobile della riflessione. Non è la politica che interessa chi ha riposto grandi speranze nel mio partito. Non voglio interrogarmi sulle persone o sui nomi, ma sulle cose da farsi, sulle cose che si stan facendo e sulle cose fatte. La prima. Ho seguito le vicende del Piano Giovani, mi sento vicina alla rabbia di quei ragazzi. Sono 95 mila. Ma non mi sento di puntare il dito su l’unica assessora che abbia pensato a loro. C’è da rivedere i meccanismi e del resto è la prima volta in Sicilia che si mette in campo un simile provvedimento. E’ una scommessa che va apprezzata.”
Così Mila Spicola, vicesegretario del PD Sicilia commenta le polemiche relative alle selezioni per il Piano Giovani e la presentazione della legge sul Diritto allo Studio alla Giunta
“Sollecito tutti gli altri assessori a mettere in campo in ciascuno dei loro ambiti misure attive più specifiche dirette al lavoro giovanile. Quello dell’istruzione e formazione del resto non è un assessorato alle politiche del lavoro. Nelli Scilabra? Ha fatto qualcosa. Nel vuoto cosmico del nulla in effetti rischiano di rimbombare più i guasti tecnici che il senso e il significato delle azioni quando qualcuno, o meglio, una si azzarda a far qualcosa. Gli altri assessori ci dicano cosa stan facendo per creare posti di lavoro. E i politici navigati ci dicano cosa hanno fatto in passato e cosa stan proponendo adesso per bloccare l’emorraggia di giovani e lavoro. Mi sembra che si sia sparato contro l’unico piccione che si è alzato in volo. E io son tra quelle che ha messo e mette in croce l’assessora Scilabra da mattina a sera.”
Così continua:
“Con tutti i se e i ma il fatto è che già 1.600 giovani avranno un tirocinio formativo. E altri bandi di tirocinio stanno arrivando. Attenti: il tirocinio non è un lavoro, ma, appunto, un tirocinio formativo. Diamo a Cesare quel che è di Cesare e suono un campanello a chi si occupa di politiche produttive e industriali: facciano anche altri qualcosa”
Sulla legge del Diritto allo Studio:
“La seconda. Riguarda ancora Nelli: ieri ha depositato in Giunta la legge sul Diritto allo Studio. E’ un miracolo, visto che la Sicilia è l’unica Regione a non averlo e noi che lottiamo per la Scuola la chiedevamo da almeno dieci anni. Avevo esaminato il testo qualche settimana fa, su richiesta dell’assessora, ne avevo discusso con alcuni docenti, con alcuni rappresentanti di associazioni studentesche. Ha un buon impianto e indica nero su bianco come: “La Regione, con la presente legge, disciplina l’insieme delle azioni volte a innalzare e sostenere il livello di istruzione e formazione della popolazione fin dalla prima infanzia, a contrastare la dispersione e l’insuccesso formativo, a elevare i livelli di qualità degli apprendimenti, a promuovere le eccellenze nonché ad assicurare il sostegno per il successo formativo e per l’inserimento nel mondo del lavoro.” Le finalità sono esattamente quelle richieste dall’Europa ed è importante che la legge definisca le azioni fin dalla prima infanzia. Questo ci consentirà di mettere in campo, di concerto col Miur, e con il supporto dei finanziamenti comunitari perfettamente in linea con questa legge, tutti i provvedimenti volti a sostenere e qualificare l’istruzione ad ogni livello, iniziando con l’aumentare i posti negli asili nido e a confermare le sezioni primavera. Mezzi fondamentali per prevenire le debolezze all’ingresso, specialmente nei quartieri a rischio, per aumentare i livelli di rendimento e per prevenire la dispersione scolastica. E’ la prima volta che nella politica siciliana la formazione prescolare passa dalle politiche generiche della Famiglia a quelle all’Istruzione. E così in ogni grado dell’istruzione sono previsti interventi specifici.”
Così conclude:
“La mia domanda amara, memore delle ultime grottesche vicende relative all’approvazione della Finanziaria, è: riuscirà una legge importante come questa, che investe nella qualificazione della conoscenza, “invisibile” ai più ma cruciale per lo sviluppo, a passare indenne quel mercato delle vacche che è l’Aula del Parlamento Siciliano dove emendamenti e votazioni ad articoli di legge e commi vanno all’asta nel gioco delle strumentalizzazioni di parte da Aula e Governo? Nessuno si senta offeso individualmente ma nessuno offenda l’intelligenza dei siciliani nel negarlo. Ecco, più che nei rimpasti o nelle dichiarazioni generiche anche di esponenti autorevoli delle altre forze politiche, gli auspici all’unità si chiedano sulle cose e sulle leggi quando vanno in Aula. Non solo per cariche le più varie, siano esse da assessore o da dirigente. Senza andar lontano il caso delle nomine a soprintendente dei BBCCAA congelate. E anche in questo caso: si cerchino e valutino esclusivamente le competenze e i programmi di ciascuna delle persone scelte, non i posizionamenti di parte e i Cencelli. Specie in ambiti cruciali come il patrimonio artistico e paesaggistico siciliano, unico tesoro non delocalizzabile che abbiamo.
Ogni singola incompetenza nella macchina politico amministrativa siciliana io la considero uno schiaffo ben maggiore per quei 95mila giovani di un server che va in tilt, perché a questo c’è rimedio, alle incompetenze dirigenziali o amministrative no, sono la causa del blocco sistemico che ci attanaglia tutti e le subiamo tutti i giorni. La mia speranza è che, non capendone in tanti il senso e l’importanza (se no sarebbe già stata approvata da anni) e non essendoci “grossi interessi” in mezzo, la lascino passare serenamente e subito, così come è successo per la legge sull’anagrafe scolastica, approvata a giugno.”