Le prove di accesso per diventare insegnante o dirigente scolastico continuano ad essere mal formulate e costellate da errori, anche grossolani: dopo i tanti problemi che nell’ultimo biennio hanno contrassegnato le preselezioni per diventare dirigente scolastico, le prove del concorso a cattedra e i test per frequentare il primo Tirocinio formativo abilitante, lo stesso copione si sta ripetendo per selezionare i 22.478 partecipanti al secondo ciclo di TFA al termine del quale si consegue l’abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria.
Diverse omissioni o opinabili interpretazioni, palesi errori, riscontrati e denunciati anche da diversi partecipanti alle prove, stanno infatti mettendo in dubbio la correttezza delle prove programmate in viale Trastevere per l’accesso al numero programmato ai corsi abilitanti all’insegnamento organizzati presso le università, a cui nelle ultime settimane hanno partecipato oltre 100mila aspiranti docenti.
Mentre il CINECA sta per terminare la correzione dei quiz somministrati in occasione delle prove preselettive, sono più di 500 le segnalazioni raccolte dall’Anief su presunti errori nelle risposte. Secondo i formatori del sindacato, a dispetto dei dieci quesiti riformulati dal MIUR, risultano già 63 quelli errati per 13 classi e altri 6 accorpamenti concorsuali. Pertanto, Anief ha ritiene che vi siano tutti i presupposti per avviare il ricorso al TAR del Lazio per l’ammissione con riserva alle prove scritte successive dei ricorrenti, come già avvenuto per il primo ciclo abilitante.
Su questo l’Anief ha maturato già ampia esperienza nel contestare i quesiti errati e nel permettere l’accesso alle prove scritte. In particolare, da una prima verifica sono diversi gli errori riscontrati per le classi concorsuali A017, 18, 21, 25, 37, 38, 39, 47, 49, 51, 52, 59, 61, 71. E anche per la selezione negli accorpamenti disciplinari 23-28, 6 e 71, 20, 3, 6 e 7 risultano fondate contestazioni. Inoltre, nei prossimi giorni gli esperti del sindacato continueranno le opportune verifiche per le altre classi concorsuali.
Per il sindacato, quindi, quanto sta accadendo è l’ennesima dimostrazione di come questo sistema di valutazione con i quiz somministrati durante la preselezione non possa garantire la qualità invocata. Sul primo ciclo, sono stati diversi i candidati che ricorrendo con il sindacato hanno poi superato l’esame finale abilitante pur essendo stati bocciati a delle prove preselettive di cui hanno dimostrato l’erroneità nella loro formulazione. Pertanto, ancora una volta l’Anief ha deciso di adire le vie legali per garantire la tutela a quei candidati che non sono stati valutati correttamente.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario Confedir, "è proprio il caso di dire che errare è umano, ma perseverare è diabolico: è arrivato il momento di aprire un’inchiesta che faccia luce sulle modalità di affidamento delle prove preselettive e sull’utilità delle stesse per non mortificare il merito sancito dalla nostra Costituzione".
Il sindacato, pertanto, invita tutti i candidati esclusi dalla prove scritte, di attivarsi per fare chiarezza sulle modalità della loro estromissione: c’è tempo fino al 22 agosto per ricorrere. Anief, una volta ricevuta la documentazione, valuterà caso per caso l’opportunità di adire le vie legali, ai fini del riconoscimento del diritto ad essere ammessi alle successive prove scritte e orali. Le lezioni partiranno nel mese di novembre 2014 e proseguiranno nel corso del prossimo anno scolastico.