Per l’ennesima volta, l’inflazione si attesa su valori preoccupanti per l’andamento della nostra economia. Secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, si è contratto di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e aumentato solamente di una percentuale analoga rispetto a luglio 2013 (era +0,3% a giugno). E’ dal 1959 che non si assiste a una serie così lunga di variazioni irrilevanti se non, addirittura, sotto zero. Per gli analisti dell’istituto di statistica, la dinamica – su base annua – è ascrivibile, per lo più, all’aumento della contrazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati. Il calo su base mensile, invece, deriva soprattutto dalla contrazione dei prezzi della frutta fresca (-9,0 per cento) e dei vegetali freschi (-3,8) – ove incidono evidentemente fattori stagionali – nonché dei prezzi energetici regolamentati (-3,1). Tra gli aumenti più significativi si segnalano, invece, quelli dei beni energetici non regolamentati (+0,8 per cento) e dei servizi relativi ai trasporti (+1,5), anch’essi influenzati da fattori stagionali. L’inflazione acquisita per il 2014 è stabile allo 0,3 per cento.