"Non è più rinviabile una estesa mobilitazione unitaria di tutto il pubblico impiego fino allo sciopero generale per rispondere all’ulteriore blocco del contratto nazionale. E’ evidente che si vuole cancellare il contratto nazionale e rilegificare il rapporto di lavoro in tutto il pubblico impiego". Lo dice in una nota Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. "Non a caso – continua – la legge Brunetta viene applicata in maniera sempre più rigida e burocratica per ostacolare in tutti i modi la contrattazione decentrata. Siamo al paradosso che non solo non si rinnovano i contratti, ma si chiede la restituzione di soldi ai lavoratori per vecchi accordi contrattuali. Ora basta". Per Pantaleo "deve essere chiaro che non intendiamo rinunciare agli scatti d’anzianità nella scuola a partire dal 2015 per un meccanismo di progressioni economiche, proposto nel Piano scuola, che entrerebbe in vigore nel 2018 e che ripartisce le stesse risorse su una platea più ristretta del personale con criteri discrezionali, incerti e al di fuori di ogni regolazione contrattuale. Salario, valorizzazione professionale e diritti devono essere garantiti a tutti coloro che lavorano. Non si può sostituire il contratto nazionale e la sua funzione di solidarietà e unità nel lavoro con la competizione indviduale perchè i settori della conoscenza possono migliorare la qualità se si favorisce cooperazione, valorizzazione delle professsionalità, partecipazione democratica e responsabilità collettiva", conclude il segretario generale della Flc-Cgil.