Mar Mediterraneo e traffici. Il canale di Suez raddoppia e l’Italia dorme

Il canale di Suez (Egitto) fra cinque anni raddoppierà; la nuova apertura ridurrà da 1 a 3 ore il tempo di percorrenza del corso d’acqua che separa Suez, nel mar Rosso, da Port Said, nel Mediterraneo. I transiti aumenteranno da 49 a 97 navi al giorno. L’Italia dovrebbe essere in prima posizione per utilizzare le nuove potenzialità dell’incremento del traffico marittimo, con i porti di Gioia Tauro, Taranto, Napoli, Genova e Trieste direttamente interessati. A oggi la maggior parte del traffico mediterraneo si dirige nel nord Europa a Rotterdeam (Olanda) e (Anversa) impiegando cinque/sei giorni mentre nei nostri porti arriverebbero in un giorno.
Oltre il 70% dei flussi commerciali, circa 40 miliardi di euro, avviene via mare e il Mediterraneo intercetta il 19% del traffico marittimo mondiale. I flussi commerciali mediterranei potrebbero raggiungere l’Italia a patto di creare condizioni interne favorevoli allo sviluppo degli investimenti, contrastando i fattori che limitano le potenzialità rappresentate dalla naturale piattaforma logistica al traffico di merci: i vincoli burocratici e le inefficienze storiche del nostro Paese. Insomma, occorre attrezzare anche gli entroterra e la rete ferroviaria per garantire collegamenti adeguati con il territorio. Ci rimangono cinque anni per attrezzarci a ricevere i maggiori flussi derivanti dal raddoppio di Suez. Cosa aspettiamo? Lo chiediamo al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc