Censis, 110 euro in più di spesa ad alunno per le famiglie

Le famiglie italiane spenderanno quest’anno 110 euro in più ad alunno per le spese di funzionamento degli istituti scolastici. La stima è del Censis, secondo il quale nei bilanci delle scuole (al netto delle retribuzioni del personale) queste spese ammontano complessivamente a 2,5 miliardi di euro (escluse quelle per la manutenzione degli immobili a carico degli enti locali e per le pulizie). Questi costi sono sostenuti per il 37,2% dallo Stato, per il 29,7% dalle famiglie (mense, gite, contributi volontari), per il 13% attraverso fondi europei, per il 7,5% dai Comuni, il 7,1% è a carico delle Regioni e il 3,2% delle Province. I soggetti privati, diversi dalle famiglie, contribuiscono solo per il 2,3% (donazioni, sponsorizzazioni, affitti). Il costo medio per alunno a carico delle famiglie è così di 110 euro all’anno, con significative differenze a livello territoriale. Si passa da 177 euro all’anno per alunno nella regione Lazio a 101 euro in Lombardia, a 81 euro in Sicilia e 74 euro in Campania. La vera spina nel fianco per la scuola del futuro resta il ”fabbisogno di connettivita”’ visto che per il decollo della scuola digitale servono 650 milioni di euro all’anno. Il Censis contabilizza una bolletta per internet veloce nelle scuole ”chiavi in mano” a circa 7,9 euro al mese per studente. Da finanziare con nuovi impegni di spesa sul bilancio dello Stato o delle amministrazioni territoriali o con un maggiore coinvolgimento dei privati. Sempre secondo il Censis la riforma della scuola avviata dal Governo Renzi riuscira’ solo se, si afferma, non destinera’ le risorse ”in modo autoreferenziale, secondo una logica corporativa, non toccando tutti i difetti strutturali sui quali e’ necessario investire ulteriori e significative risorse per attuare una riforma di sistema della funzione educativa”.