L’Fmi vede le stime dell’Italia al ribasso: nel 2014, Pil in calo dello 0,1%

Anche l’Fmi vede, per il l’Italia, un futuro grigio; l’organizzazione con sede a Parigi ha, infatti, confermato le previsioni infauste di altri osservatori internazionali, prevedendo una contrazione del Pil dello 0,1 per cento nel 2014 e rivendendo al ribasso le precedenti stime di crescita che lo fissavano al +0,3 per cento. Secondo il Fondo, il nostro Paese tornerà a crescere dell1,1 per cento nel 2015, per poi arrivare nel 2016 all’1,3.

Contestualmente, nell’anno in corso il rapporto tra debito e Pil raggiungerà il record del 136,4 per cento, per poi decrescere progressivamente fino a raggiungere, nel 2017, il 130 per cento. Il rapporto deficit/ Pil, invece, parametro fondamentale per restare all’interno del sistema di vincoli europei ed evitare sanzioni, si manterrà per il 2014 sulla soglia limite del 3 per cento per scendere al 2,1 l’anno successivo.

Pessime notizie, poi, sul fronte della disoccupazione, anch’essa stimata al tasso record per il 2014 (12,6 per cento, dal 12,2 del 2013). Sulla base di tali dati, l’Fmi ha invitato l’Italia a varare al più presto una serie di riforme radicali, specialmente al fine di creare nuovi posti di lavoro. In tal senso, il Jobs Act esaminato dal Parlamento – afferma l’organizzazione – va nella giusta direzione. Tuttavia – aggiungono da Parigi – ulteriori risparmi dovranno necessariamente provenire dal metter mano all’ingente spesa previdenziale.