I Medici dipendenti italiani sono perfettamente consapevoli dei diritti garantiti loro dal contratto e dalla Costituzione, tanto che da tempo hanno promosso, anche tramite l’Anaao Assomed, iniziative sindacali, e legali, per il loro riconoscimento.
A partire dall’orario di lavoro. Milioni di ore eccedenti il debito contrattuale, non recuperabili e non retribuite, che, come da tempo l’Associazione denuncia, fanno dei Medici e dirigenti sanitari dipendenti uno dei primi creditori, ancorchè misconosciuti, delle Aziende sanitarie, sono già state oggetto di numerosi contenziosi che hanno prodotto vantaggiosi accordi extragiudiziali o giudicati con esito alterno, alcuni dei quali ora in Cassazione.
Altra cosa è il mancato rispetto della direttiva europea 2003/88/CE, che stabilisce per tutti i lavoratori un orario di lavoro settimanale non superiore a 48 ore, straordinario compreso, e un periodo di riposo giornaliero di 11 ore. Direttiva recepita dallo Stato italiano, ma derogata per i soli Dirigenti medici, prima dal Governo Berlusconi, attraverso la Legge Finanziaria 2008, poi dal governo Prodi. E’ stata l’Anaao Assomed, di intesa con la Federazione Europea dei Medici Salariati (FEMS), e non altri, a segnalare i rischi per la sicurezza degli operatori e dei cittadini derivanti dal mancato recupero psico-fisico in un sistema delicato e complesso quale quello sanitario. La Commissione europea ha, così, intimato all’Italia di mettersi in regola entro luglio 2013, per poi aprire, di fronte alla latitanza del Ministro, una procedura di infrazione dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, il cui esito sarà oneroso per i contribuenti italiani costretti a pagare la ignavia di ministri e governi, che hanno rinviato alla fine del 2015 l’applicazione senza deroghe della direttiva.
Nel frattempo, come annunciato a febbraio, l’Anaao Assomed ha avviato, in favore non solo dei suoi iscritti, richieste di risarcimento, patrimoniale e non, del danno subito.
I Medici e dirigenti sanitari che, in tempi aridi di risorse decrescenti e di penalizzazioni del lavoro pubblico, costituiscono con la loro abnegazione ed il loro senso di responsabilità, la colonna portante del sistema sanitario, non sono, quindi, ignoranti o sciocchi, e sanno riconoscere gli specchietti per le allodole e separare il grano dal loglio.