Sicilia, la crisi morde ancora

Nei primi mesi del 2014, in Sicilia, si registra una congiuntura ancora negativa in linea con l’andamento italiano. Qualche segnale positivo potrebbe arrivare nel corso del 2015, ma sarà comunque lento. Secondo le nostre stime – Servizio Research – il Pil nazionale crescerà dello 0,7% a/a mentre per fine anno si prevede una flessione del -0,2%. La Fondazione RES ipotizza una leggera crescita del Pil siciliano dello 0,5% per l’anno in corso, dopo la flessione del -2,3% nel 2013.
E’ quanto emerge dalla lettura dei dati economici effettuata dall’Area Research & IR di Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha analizzato le peculiarità del territorio e la dimensione economica della Regione Sicilia. L’economia siciliana, afflitta da gravi problemi strutturali, sta attraversando una delle crisi peggiori degli ultimi decenni. La struttura produttiva regionale si caratterizza per l’elevato peso dei servizi (82,2% del totale) rispetto alla media italiana (73,2%); importante anche l’incidenza dell’agricoltura in linea con il dato del Sud e delle Isole. Mentre l’industria pesa molto meno (6,1%) che nel resto d’Italia (16,5%) ma in linea con il dato medio registrato al Sud-Isole. Analoga composizione per la provincia di Trapani che non si discosta dal dato regionale.
L’industria della Sicilia si è sviluppata soprattutto nei comparti della fabbricazione di coke/raffinazione del petrolio e dei prodotti chimici e farmaceutici che pesa circa il 20,2% del valore aggiunto e in quello del’industria agroalimentare (17,9% del totale). Altro settore di peso è quello della fabbricazione di computer/elettronica/ottica e apparecchiature elettriche/macchinari e apparecchiature n.c.a con il 14,8% del totale.
Per quanto concerne la movimentazione delle aziende siciliane, a giugno 2014, il saldo tra iscrizioni e cessazioni dell’industria è risultato negativo e la natalità inferiore alla media nazionale per tutte le tipologie d’impresa tranne per quelle dei servizi di consulenza. Le aziende del comparto dell’agricoltura e pesca sono quelle che maggiormente incidono sulla struttura imprenditoriale siciliana.
Le esportazioni della Sicilia che hanno un peso del 16% del Valore Aggiunto della regione e rappresentano il 2,9% del totale nazionale, purtroppo, hanno reso più triste il quadro congiunturale nel I semestre del 2014, visto che hanno subito una forte flessione (-11,1% a/a) rispetto al dato registrato in Italia (+1,3% a/a), dovuto al forte calo della raffinazione petrolifera, che rappresenta circa il 70% del totale dell’export in valore.
Qualche spiraglio si intravede nei risultati del II trim. 2014 dove registriamo una tendenza positiva (+1,3% a/a) in quasi tutti i settori lasciando ancora in segno negativo solo il settore mezzi di trasporto (-43,3% a/a), il tessile/abbigliamento/pelli (-10,6% a/a) e i computer/ apparecchi elettronici e ottici (-8,3% a/a). In forte crescita, anche, il settore farmaceutico e chimico (+78,5% a/a) in linea anche con il dato nazionale e quello dei macchinari e apparecchi (+28,8% a/a). Si rafforza, negli ultimi anni, quello dell’agroalimentari – concentrato su Agrigento e Trapani – che rappresenta circa il 6% del totale. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, la regione mostra una propensione minore della media nazionale a esportare sul mercato europeo (circa 50,5%) con una crescita del +5,1% a/a, con conseguentemente una maggiore incidenza nelle altre parti del Mondo, in particolare nel continente africano (22,8%) superando anche quello americano (11,7%). I mercati più importanti rimangono quello francese (10% del totale), quello statunitense (9%) e quello turco (8,1%).
Nel II trimestre del 2014 l’export trapanese è leggermente aumentato dello +0,2% a/a rispetto allo stesso trimestre del 2013, dopo due trimestri di forte flessione (III/13 -16,6% a/a e IV/13 -17,2% a/a) e rappresenta circa il 2% del totale regionale. Il comparto del manifatturiero trapanese più strategico è il settore agroalimentare che raggiunge circa il 46% del totale esportato.
Nel 2013 in Sicilia il turismo ha registrato un incremento sia degli arrivi che delle presenze (rispettivamente +2,2% a/a e +0,8% a/a), grazie alla componente straniera che ha avuto un ottimo risultato. La permanenza media a livello regionale è purtroppo diminuita del -1,5% a/a rispetto al 2012, frutto di una flessione della componente italiana (-4,6% a
L’analisi svolta dall’Area Research & IR di Banca MPS sottolinea il permanere delle difficoltà per il mercato del lavoro anche in Sicilia e si prevede che a fine anno il tasso di disoccupazione toccherà il 22,9% e dovrebbe confermarsi tale anche per il 2015. Il ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle imprese siciliane è stato elevato anche se nei primi otto mesi del 2014 il numero di ore di Cassa integrazione guadagni totale autorizzate è diminuita del -5,3% a/a. .
Il comparto delle costruzioni, che rappresenta circa il 5% del Valore Aggiunto della Sicilia, è ancora in forte difficoltà e non si intravede a breve una inversione di tendenza. Anche il settore immobiliare regionale non ha dato segni di ripresa e nel 2013 le compravendite residenziali hanno subito una flessione leggermente superiore a quella registrata in Italia (-9,7% vs -9,2%). Gli unici capoluoghi di provincia in segno positivo sono Enna (+42,7% a/a) e Agrigento (+1% a/a). Mentre Trapani rimane ancora in flessione (-9,4% a/a per l’intera provincia e -8,3% a/a per il capoluogo). Mentre nel II trimestre 2014 le compravendite nella regione Sicilia hanno registrato un incremento del +5,2% a/a sullo stesso periodo dell’anno scorso facendo meglio del dato nazionale (+1,8% a/a). I finanziamenti oltre il breve termine alle famiglie consumatrici per l’acquisto di abitazioni in Sicilia hanno continuato a flettere (-2% a/a a nel II trimestre 2014), leggermente superiore al dato italiano e quello della provincia di Trapani (entrambi -1,6% a/a).
Nell’ultimo anno, la dinamica degli impieghi vivi (al netto cioè delle sofferenze) al livello regionale, si è dimostrata meno favorevole rispetto al contesto italiano. Nel secondo trimestre del 2014 gli impieghi alle imprese siciliane sono scesi del -8,1% a/a verso -5,5% a/a del dato nazionale. Relativamente alla qualità del credito, si è accentuato, a inizio anno 2014, l’incremento pro-quota delle sofferenze verso clientela imprese in Sicilia rispetto all’intero territorio nazionale, che raggiunge il 26,37% verso il 17,32% del dato italiano.