L’UNIVERSITÀ È PER IL PAESE. LO STATO È PER L’UNIVERSITÀ?

Il CoDAU, l’Associazione che riunisce i direttori generali delle amministrazioni universitarie italiane, a margine del XII Convegno Annuale tenutosi il mese scorso a Sorrento, chiede l’apertura di un tavolo di lavoro al Ministro Giannini che preveda il coinvolgimento ditutti i vertici del sistema universitario. Numerose le richieste e le proposte di cambiamento emerse a Sorrento. Da qui la necessità di avviare un confronto immediato ediretto che investa tutte le istituzioni del comparto. Un documento propositivo è stato pertanto inviato ieri al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e a Stefano Fantoni Presidente ANVUR, Andrea LenziPresidente CUN, Marco Mancini Capo Dipartimento MIUR, Stefano Paleari Presidente CRUI, Giovanni Puglisi Presidente del coordinamento delle Università non Statali.
Semplificazione del quadro normativo di riferimento, revisione del sistema di finanziamento, internazionalizzazione, valutazione della didattica e della ricerca i temi sui quali è focalizzata l’attenzione del CoDAU e del Presidente Cristiano Nicoletti. La progressiva riduzione delle risorse destinate all’Università – nell’ultimo triennio le Università Statali hanno subìto una riduzionedelle risorse del 18%, le Università non Statali del 48%-non ha arrestato il percorso di profonda trasformazione intrapreso negli ultimi anni dagli atenei italiani. Alla luce delle nuove esigenze di performance gestionali e della complessità del quadro normativo di riferimento, il CoDAU chiede innanzitutto il riconoscimento di una specificità del sistema universitario rispetto al variegato complesso genericamente definito “amministrazione pubblica”. Le singole proposte di semplificazione e le ipotesi di cambiamentotoccano diverse sfere. Relativamente al tema caldo dei finanziamenti è richiestal’interruzione dei versamenti allo Stato derivanti dai risparmi sui tagli lineari alla spesa, i quali costituiscono una forma indiretta di ulteriore riduzione del fondo di finanziamento ordinario delle Università. Maggiore flessibilità, dunque, per le politiche di acquisto per gli atenei con i conti in ordine, nonché nell’utilizzo degli istituti economici di contrattazione integrativa. Per quanto concerne le logiche di misurazione e valutazione della gestione amministrativa, il CodAU propone la definizione di un sistema unico di pianificazione d’Ateneo che comprenda la performance in tutte le sue articolazioni (compreso la componente strategica di didattica e ricerca), la trasparenza e l’anticorruzione e l’attuazione delle norme sulla trasparenza solo rispetto alle effettive situazioni di controllo, come definite nell’ambito civilistico e attraverso la definizione di ambiti soggettivi degli obblighi. Una spinta per l’internazionalizzazione: semplificazionedelle regole per l’accoglienza di studenti e ricercatori stranieri, riconoscendo una specifica valenza all’invito formale al soggetto straniero sottoscritto dagli organi dell’Università. E infine attivazione, per gli atenei che rispettino particolari condizioni di sostenibilità economico-finanziaria, di reali logiche premiali che prevedano la possibilità di incentivare il personale tecnico amministrativo con risorse derivanti da finanziamenti autonomamente conseguiti oltrel’eliminazione dei vincoli di utilizzo dei punti organico. Proposte concrete dunque quelle formulate dal management delle università italiane che, attraverso la voce delCoDAU e degli oltre 80 atenei aderenti, si fa promotore della possibilità di un reale cambiamento del sistema universitario in termini di razionalizzazione, autonomia e flessibilità, ma non di ulteriori tagli finanziari. "Tagliare ancora finanziamenti alle università significa tagliare il futuro del Paese, le scelte politiche non possono ignorarlo" afferma Cristiano Nicoletti, Presidente dell’Associazione. È ora attesa la risposta del MIUR.