Così il Governo finanzia la riforma della scuola. Riduzione di 100 milioni del fondo per l’autonomia. Saltano 1.591 esoneri e 3.105 semi-esoneri dei vicari, 2.500 comandi tra cui 1.371 presso UU.SS.RR., 2.017 posti ATA in organico di diritto, le supplenze brevi per assistenti tecnici e amministrativi, stretta per docenti e collaboratori scolastici. Mortificato il fondo per la ricerca applicata e ridotto il FFO delle Università. Anief lancia un appello al Parlamento e chiede emendamenti oppure sarà caos nell’organizzazione dei servizi ai cittadini.
Sotto la lente di ingrandimento del sindacato Anief, come spiega Marcello Pacifico presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, l’articolo 28 del disegno di legge di stabilità il cui esame è iniziato presso la Camera dei Deputati (C-2679-bis), recante riduzioni delle spese ed interventi correttivi del MIUR, tagli che fra nove anni supereranno i 4 miliardi previsti dall’articolo 3 per finanziare la riforma (il piano la Buona Scuola). I calcoli si basano sul testo bollinato dalla Ragioneria dello Stato di accompagnamento al disegno di legge su cui l’Anief preparerà emendamenti nei prossimi giorni da sottoporre agli onorevoli.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, il testo deve subire profondi cambiamenti. Non si può dire di investire nella scuola quando si ottengono nuovi risparmi grazie a tagli che, però, mettono a rischio l’erogazione del servizio e rischiano di far fallire il piano del Governo, prima del tempo.
L’elenco dei tagli
– 600 mila € alla Scuola europea di Parma;
– 100 milioni al Fondo per l’autonomia che finanzia anche i progetti di seconda lingua nelle scuole medie, la lotta alla dispersione, agevola la formazione del personale, la valutazione d’istituto, l’incremento dell’offerta formativa, prevede i cofinanziamenti dei progetti ai fondi strutturali, sostiene alternanza scuola-lavoro (tutti provvedimenti presenti nel piano la Buona scuola);
– 7,2 milioni dalla cancellazione dei 90 coordinatori provinciali alla pratica sportiva (la valorizzazione dello sport è presente nel piano la Buona Scuola);
– 96 milioni per la cancellazione di 2.500 comandi, tra cui 1.371 tra docenti e dirigenti presso gli UU. SS. RR. il cui personale era stato già ridotto all’osso dalla spending review del Governo Monti, così da paralizzare l’amministrazione centrale e periferica;
– 240 milioni dalla cancellazione dei 1.591 esoneri e dei 3.105 semi-esoneri finora assegnati ai vicari, a sostegno dell’attività dei dirigenti scolastici, per governare i più di 58.000 plessi e le 1.000 scuole autonome date in reggenza senza preside (sono 7.300, infatti, su 8.300 le scuole con dirigente scolastico), mentre in futuro si ritiene che tale figura possa essere scelta dall’organico funzionale e retribuita con il Fondo d’Isituto (piano la Buona scuola);
– 149 milioni per l’eliminazione delle supplenze brevi al personale tecnico ed amministrativo proprio mentre è in corso la procedura di aggiornamento delle domande per le graduatorie d’istituto, e dei collaboratori scolastici ma in questo caso sotto i sette giorni;
– 315 milioni per l’eliminazione delle supplenze brevi di un giorno per i docenti, finora, necessarie specialmente i presenza di minori;
E se il Governo si difende destinando prioritariamente l’utilizzo del MOF per pagare il personale interno per supplire personale ATA, docente e vicario, in assenza dell’obbligo di servizio, con la riduzione dello stesso fondo a 689 milioni per via dei CCNL firmati dai sindacati che hanno ottenuto il sotto-pagamento degli scatti (-4% sotto l’inflazione) per il 2011 e il 2012, risulta poco credibile l’operazione visto che le ultime tre voci insieme superano i 704 milioni.
– 118 milioni dalla cancellazione in organico di diritto di 923 assistenti amministrativi, 275 assistenti tecnici, 819 collaboratori scolastici
Fin qui i tagli per 1 miliardo e 26 milioni che nel prossimo triennio riguardano la scuola ma che produrranno risparmi a regime anche nel triennio successivo finanziando la riforma e producendo negli anni successivi, persino, risparmi di spesa.
A questi si aggiungono – 7,4 milioni per la riduzione del fondo AFAM, compensi ai direttori e accertamenti medici, – 367 milioni di tagli ai FFO dell’Università, per la ricerca applicata e per gli enti di ricerca, – 10,6 milioni alla scuola europea Jean Monnet per un totale di – 385,6 milioni nel triennio.