Prende il via in questi giorni la lotteria che entro il 2015 porterà ad abilitare per il sostegno agli alunni disabili 6.630 nuovi docenti: come previsto dal D.M. n. 312 del 16 maggio 2014 ed in base a quanto indicato nel D.M. n. 832 del 10 novembre scorso, il Miur ha infatti autorizzato percorsi formativi “finalizzati al conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità ed il relativo numero di posti”. In questi giorni le Università, incaricate sempre dal Miur, stanno pubblicando i bandi che determinano l’accesso ai corsi: per partecipare alle selezioni bisognerà versare una quota che varia, a seconda dell’ateneo, tra i 90 e i 110 euro. Chi verrà successivamente ammesso, dovrà poi pagare tra i 2.400 e i 3mila euro: una “tassa” che l’Anief ha sempre ritenuto esagerata.
Per coloro che intendono insegnare agli alunni che necessitano di un supporto personale ai fini del loro apprendimento, si tratta comunque di un’importante opportunità. Che alla luce del crescente numero di giovani disabili che frequentano le nostre scuola, comporta quasi sempre il conseguimento di supplenze annuali. E con il tempo, dell’immissione in ruolo. Solo che il Miur non lascia aperta a tutti: per formulare domanda di accesso alle selezioni, occorre infatti essere in possesso di almeno un’abilitazione all’insegnamento. Possono partecipare, inoltre, gli insegnanti già di ruolo.
È lunga la lista dei titoli abilitanti che consentono di candidarsi ai test preselettivi: la laurea in Scienze delle formazione primaria (per la scuola dell’Infanzia e primaria); la SSIS (per la scuola secondaria); la COBASLID (per la scuola secondaria); i diplomi accademici di II livello rilasciati dalle istituzioni AFAM per l’insegnamento dell’Educazione musicale o dello Strumento; il diploma di Didattica della Musica (Legge 268/2002).
È utile per tentare l’accesso ai corsi di sostegno anche il superamento dei concorsi per titoli ed esami indetti prima del DDG 82/2012; come quelli acquisiti in virtù del concorso per titoli ed esami indetto con DDG 82/2012, delle sessioni riservate di abilitazione (D.M. 85/2005, D.M. 21/2005, D.M. 100/2004; O.M. 153/1999, O.M. 33/2000, O.M. 3/2001, ecc.). Valgono poi i titoli professionali conseguiti all’estero e riconosciuti abilitanti all’insegnamento tramite Decreto ministeriale. Sono titoli ritenuti validi anche i più recenti TFA e PAS. Così come il diploma di scuola magistrale o per la scuola dell’infanzia e primaria (e relative sperimentazioni corrispondenti) conseguiti entro l’a.s. 2001/02.
Come indicato dal Miur, possono partecipare i docenti che abbiano conseguito l’abilitazione all’insegnamento all’estero (Paesi UE e non) e siano in possesso del riconoscimento del titolo professionale per esercitare la professione in Italia rilasciato dal MIUR. Sono accettati, in soprannumero, pure i candidati già inseriti nelle graduatorie di merito del primo ciclo dei percorsi di specializzazione sul sostegno, ma che non si erano collocati in posizione utile per frequentare il relativo percorso. Sono ammessi, infine, coloro che per qualsiasi motivo, abbiano sospeso la frequenza dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno: possono presentando domanda, riprendere la frequenza del percorso in un ciclo successivo, col riconoscimento dei crediti già acquisiti.
In generale, il sindacato ritiene positivo che l’amministrazione abbia deciso di avviare i percorsi di specializzazione per il sostegno: Anief ha infatti calcolato che nei prossimi due anni sarà necessario implementare il numero di posti in organico di diritto di circa 40mila unità. Nel 2016, gli alunni con disabilità iscritti alla scuola pubblica diventeranno 260mila, 30mila in più degli attuali. Per cui non c’è altra scelta che innalzare di 40mila posti l’organico di diritto degli insegnanti specializzati rispetto agli attuali sottostimati 90mila. Viene da chiedersi cosa aspetta l’amministrazione ad ampliare l’organico. Oppure vuole continuare a ricorrere alla creazione di decine di migliaia di posti in deroga?
“Resta da capire – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – per quale motivo il Miur non abbia permesso a tutti gli idonei vincitori del concorso a cattedra di partecipare ai corsi specializzanti nel sostegno: è un’esclusione grave e immotivata, perché questi docenti risultano comunque abilitati, proprio a seguito del superamento delle prove concorsuali scritte e orali. Tanto è vero che con l’assunzione nei ruoli dello Stato acquisiscono in pieno lo status di docenti. Non si comprende proprio perché non possano accedere ai corsi di sostegno. Per tutti gli idonei interessati ad aderire ai ricorsi Anief, al fine di partecipare alle prove di accesso alla specializzazione per il sostegno, – conclude Pacifico – nei prossimi giorni saranno quindi divulgate le modalità operative”.