L’Istat ha rilevato che il numero di alunni disabili continua a salire, anche nel corso dello stesso anno scolastico, e circa la metà cambia insegnante di sostegno ogni anno. Secondo i dati pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica, infatti, tra scuola primaria e media di primo grado sono circa 150mila i bambini e ragazzi che hanno necessitato di sostegno nell’anno scolastico 2013/14: quasi 85 mila gli alunni con disabilità nella scuola primaria (3% del totale degli alunni) mentre nella scuola secondaria di primo grado se ne contano più di 65 mila (3,8% del totale). Con il ritardo mentale, i disturbi del linguaggio e dello sviluppo che rappresentano i problemi più frequenti.
Se si va a verificare il numero ufficiale di alunni disabili emessi dal Miur (pagina 5, tabella 5), riguardanti i medesimi gradi scolastici, si scopre che all’inizio dello stesso anno scolastico erano circa 11mila in meno: 76.862 alla primaria e 62.699 alle medie. Si può quindi ipotizzare che l’accrescimento sia dovuto all’iscrizione in corso anno di nuovi alunni con problemi di apprendimento, ma anche alle tante sentenze dei tribunali che hanno decretato l’assegnazione dell’insegnante di sostegno a seguito dei ricorsi presentati dalle famiglie.
“Questi dati danno impulso all’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!” – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – attraverso la quale i nostri consulenti legali avviano ricorsi d’urgenza gratuiti per la richiesta motivata, in presenza di disabilità grave riconosciuta ai sensi dell’art. 3, comma 3 della Legge 104/92, di nuovi posti di sostegno in organico e il recupero delle ore negate. E confermano che purtroppo, per via della mancanza di un impianto legislativo adeguato, la via maestra per far valere i diritti di alunni e docenti rimane quella del tribunale”.
L’aumento di oltre 11mila alunni disabili, inoltre, ha comportato un incremento di 6 mila docenti: i 68mila inizialmente decretati dal Miur (pagina 8, tabella 9), derivanti dai 39.034 insegnanti di sostegno alla primaria e 29.065 alla secondaria di primo grado, sono stati superati dagli “oltre 74 mila” indicati sempre dall’Istat.
“È evidente come questo incremento – continua Pacifico – confermi ulteriormente l’esigenza di incrementare l’organico di diritto dei docenti di sostegno, oggi ancora bloccato a 80mila posti. E con la previsione di farli lievitare l’anno prossimo però non oltre i 90mila, come previsto dalla limitante Legge 128/2013 che ha preso come riferimento la realtà scolastica di sei anni prima e non l’attuale: per ‘coprire’ i 229mila alunni disabili complessivi, comprendenti anche la scuola dell’infanzia e le superiori, quota indicata di recente dal ministro Giannini, occorrono infatti 115mila posti, quindi 35mila in più di quelli di oggi. E siccome le proiezioni indicano che nel 2016 gli alunni con handicap iscritti alla scuola pubblica diventeranno 260mila, il gap tra organico Miur e organico necessario diventa ancora più evidente. Non a caso, l’Anief ha chiesto di aumentare l’organico di diritto dei docenti di sostegno di almeno 40mila unità”.
La richiesta del giovane sindacato, tra l’altro, è suffragata dalla sentenza n. 80/2010 della Corte Costituzionale, che ha annullato i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, proprio per garantire il rapporto uno a due tra docenti specializzati e alunni disabili certificati. E fino a quanto questo non accadrà, non solo migliaia di alunni dovranno attendere diverse settimane o mesi, ad ogni inizio di anno scolastico, prima di vedersi assegnato il docente specializzato. Ma verrà meno anche la continuità didatti: sempre l’Istat ha rilevato che ‘il 44% degli alunni della scuola primaria ha cambiato l’insegnante di sostegno rispetto all’anno scolastico precedente e lo stesso è accaduto al 40% degli alunni nella secondaria di primo grado’. “Un valzer di cattedre, a danno degli alunni meno fortunati, che non ha bisogno di commenti”, conclude il presidente Anief.
Coloro che dovessero riscontrare realtà di ore negate o non richieste – ma comunque spettanti in base alla normativa vigente e alle indicazioni delle commissioni mediche – possono scrivere a sostegno@anief.net.