M5S: Uffici di gabinetto Regione, stop incarichi a esterni. C’è pure uomo del dittatore Ben Alì

“Azzeramento dei contratti esterni negli uffici di gabinetto della Regione”. Tra i tanti emendamenti che il Movimento 5 stelle presenterà alla legge di stabilità c’è anche quello che mira sopprimere il ricorso ad apporti esterni per far funzionare gli uffici di staff.
“In un momento in cui – dice il deputato Giorgio Ciaccio – si ricorre a tagli alla cieca, che porteranno alla paralisi di tanti settori, quello della cultura compresa, non si capisce perché si debba ricorrere a esterni per compiti che possono portare a termine benissimo alcuni tra i tantissimi dipendenti che la Regione ha a libro paga. Difficile – prosegue Ciaccio – che il nostro atto vada in porto. Dovremmo contare comunque sull’appoggio quantomeno di Cracolici e di alcuni deputati della sua area che a giugno presentarono un emendamento analogo. Non vorremmo, ora che l’aria in seno alla maggioranza è cambiata e che – come affermano alcune testate giornalistiche – Cracolici e compagni hanno piazzato negli staff uomini a loro vicini, questi smentiscano se stessi, rinnegando quello che appena qualche mese fa per loro era un atto dovuto”.
Il Movimento 5 Stelle mira a entrare nel merito non solo della quantità, ma anche della qualità dei cooptati alla corte del governo “dell’ etica e della legalità”.
“Non si spiega – afferma Ciaccio – la nomina al gabinetto di Crocetta di tal Sami Ben Abdelaali, ex console in Sicilia di Ben Ali, il dittatore tunisino condannato complessivamente a un’infinità di anni di carcere, tra cui un ergastolo, per crimini connessi al suo regime. Sami Ben Abdelaali, che era esponente del ‘Raggruppamento costituzionale democratico’, il partito di Ben Alì, tra l’altro, era stato prima nel gabinetto dell’assessore Cartabelotta. Se il nostro emendamento non passerà chiederemo che questo incarico, prossimo alla scadenza, non venga confermato. Non possiamo tollerare che ai piani alti della Regione finiscano persone che abbiano avuto a che fare con regimi dispotici, pagati, tra l’altro, con denaro dei siciliani. Ci aspettiamo una seria pulizia in nome anche della dell’etica, oltre che della legalità”.