ANAAO SU RESPONSABILITà PROFESSIONALE DEI MEDICI

#lasvoltabuona ha twittato il Premier per annunciare l’approvazione della legge sulla responsabilità civile dei magistrati. Quando potremo salutare #lasvoltabuona per l’approvazione di un provvedimento specifico sulla responsabilità professionale dei medici e degli altri professionisti sanitari, i cui disegni di legge si accumulano da anni nei cassetti delle commissioni parlamentari?

Se lo chiede il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, secondo il quale i costi diretti ed indiretti del sistema assicurativo e legale cresciuto sulla crescita del contenzioso tra medici e cittadini inerente errori professionali, veri o più spesso presunti, pesano sempre più sulle disastrate casse delle aziende sanitarie, mentre la medicina difensiva, oltre che inquinare il rapporto medico paziente, produce milioni di esami e procedure dettate solo dal principio di cautela verso possibili denunce.

Oggi, un rischio civile, penale e patrimoniale è insito nell’esercizio professionale dei medici, ancora colpevolmente privo, unico paese al mondo insieme a Polonia e Messico, di una idonea definizione di colpa medica e sanitaria, chiamato ad operare in organizzazioni che sempre meno si permettono interventi per garantire al meglio la sicurezza delle strutture, dei processi clinico assistenziali e degli operatori stessi. E per il medico vale il principio del fine prescrizione mai, con la possibilità di lasciare i processi nell’asse ereditario, e di una rivalsa da parte dello stato illimitata.

Occorre una legge specifica in materia che ancora non trova posto nel crono programma della riforma al mese e nell’agenda del Ministero della Salute. Ce lo chiede non solo l’Europa ma anche, e soprattutto, la necessità di garantire la sostenibilità della sanità pubblica che, anche per questa colpevole assenza della politica, sta sprofondando in un malessere sempre più profondo.