Nessuna sorpresa, nessuna #lasvoltabuona per la sanità, il copione è lo stesso di sempre. Troppa spesa? E allora si programmano tagli alla sanità. Via i due miliardi di aumento del fondo sanitario nazionale previsti per il 2015 dal patto della salute, che proprio sulla capacità di garantire un livello di finanziamento del SSN certo nel triennio aveva fatto la base del rilancio della sanità pubblica.
Una ennesima delusione, sempre per chi ci aveva creduto. Sembra che tutto sia in movimento: la riforma del mercato del lavoro e della giustizia sono approvate, la riforma della PA è alle fasi finali, si prepara la rivoluzione della scuola e della Rai, si promette una Italia finalmente più moderna ed europea. Solo la sanità è dimenticata, o meglio è presa in considerazione solo quando è urgente fare cassa.
Il Governo non ha una voce in agenda per il diritto alla salute dei cittadini italiani, sempre che questo diritto esista ancora; le Regioni sono ormai istituzioni avvilite e incapaci di trovare una soluzione che metta insieme bilanci e bisogni; il Ministro della salute ci assicura in televisione che i malati in attesa per giorni nei pronto soccorso non dipendono tanto dai tagli ai posti letto e dai vuoti dei servizi territoriali quanto dal picco influenzale; i medici ed i sanitari sono schiacciati da condizioni di lavoro sempre più difficili ed i cittadini si scoprono diversi per sede residenza e luogo nascita.
Al Governo e alle Regioni i cittadini italiani e tutti gli operatori che si impegnano tra mille difficoltà a garantire il diritto alla salute, chiederanno il conto dei disagi e dei disservizi che la loro politica continuerà a provocare.