Il presidente della Repubblica ha firmato i primi due decreti attuativi del Jobs act. Tra le novità, l’addio all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nelle neo-assunzioni (che beneficeranno degli sgravi triennali fissati dalla legge di stabilità) e l’estensione di durata e platea dell’assegno di disoccupazione.
Al via le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali con l’applicazione del nuovo sussidio di disoccupazione (Naspi, da maggio), quest’anno anche per i collaboratori. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha infatti firmato i primi due decreti attuativi del Jobs act. Dall’addio all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nelle neo-assunzioni (che beneficeranno degli sgravi triennali fissati dalla legge di stabilità) all’estensione di durata e platea dell’ assegno di disoccupazione, ecco in sintesi le nuove regole.
– CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI, ADDIO REINTEGRO NEOASSUNTI. Per i nuovi assunti il reintegro nel posto di lavoro resta solo in caso di licenziamento nullo o discriminatorio e nei casi di licenziamento disciplinare nel quale il giudice riconosca che il fatto materiale contestato "non sussista". Negli altri casi ingiustificati e nei licenziamenti economici la tutela è rappresentata da un indennizzo economico "certo e crescente" con l’anzianità di servizio (due mensilità ogni anno di servizio con un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità). Per le piccole imprese restano le regole attuali (l’indennizzo cresce di una mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità).
– INDENNIZZO MONETARIO ANCHE PER LICENZIAMENTI COLLETTIVI. Il regime dell’ indennizzo monetario vale anche per i licenziamenti collettivi in caso di violazione delle procedure e dei criteri di scelta sui lavoratori da licenziare (da 4 a 24 mensilità).
– SINDACATI E PARTITI. La nuova disciplina si applica anche ai sindacati ed ai partiti politici.
– CAMBIA L’ASPI, ARRIVA LA NASPI, NUOVA ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE DAL PRIMO MAGGIO. L’acronimo sta, infatti, per Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego. Varrà dal primo maggio. Chi perde il lavoro e ha almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni avrà diritto a un sussidio pari alla metà delle settimane per le quali si sono versati contributi. La durata massima sale a 24 mesi (dal massimo di 18 mesi dell’Aspi introdotta insieme alla mini-Aspi dalla riforma Fornero del 2012) nel 2015 e nel 2016; 18 mesi poi nel 2017. Il sussidio è commisurato alla retribuzione ma non può superare i 1.300 euro mensili. Dopo i primi 4 mesi diminuisce del 3% al mese. L’erogazione della Naspi è condizionata alla partecipazione del disoccupato a iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale.
– IN 2015 ANCHE LA DIS-COLL, PER I COLLABORATORI. In attesa del riordino delle forme contrattuali, si introduce in via sperimentale per il 2015 un trattamento di disoccupazione per i collaboratori (Dis-Coll). E’ per i collaboratori coordinati e continuativi e anche a progetto (iscritti alla gestione separata dell’Inps) che perdono il lavoro: presuppone tre mesi di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno precedente la disoccupazione. La durata dell’indennità non può superare i 6 mesi e anche in questo caso è condizionata alla partecipazione ad iniziative di politiche attive.
– E L’ ASDI, UN AIUTO PER GLI ‘ESODANDI’. Si introduce, sempre dal primo maggio, in via sperimentale per quest’anno l’Asdi, l’assegno di disoccupazione mensile che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trova in una condizione "economica di bisogno". Si tratta di un aiuto che sarà prioritariamente riservato ai lavoratori in età vicina al pensionamento (ma che non hanno maturato ancora i requisiti necessari). Una precedenza valida anche per i chi ha minori a carico. La durata dell’assegno, che sarà pari al 75% della Naspi,è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.