Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti scommette su un solo "20% di errori o di scontenti". Mentre dal sindacato il leader della Uil Carmelo Barbagallo avverte ancora che "sarà più facile ridurre le tutele dei lavoratori e licenziare: questa è l’unica certezza". Debutta così il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: dal 7 marzo, per i neoassunti, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs act. "Non si può puntare alla perfezione fin da domani, in quanto non mancherà un 20% di errori o di scontenti, ma accontentiamoci dell’80%", commenta il ministro. Che sottolinea: "Si apre una fase nuova per il lavoro in Italia, nel segno di una maggiore certezza di regole per le imprese, di una prospettiva di stabilità per i lavoratori, di un ampliamento delle tutele"; si avvia "la costruzione di un nuovo mercato del lavoro più efficiente ed efficace, e al tempo stesso più equo e inclusivo". Mentre il sindacalista incalza ancora il Governo: "Inizia- avverte Barbagallo – una nuova fase di insicurezza dell’era 2.0". Dall’addio all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nelle neo-assunzioni (che beneficeranno degli sgravi triennali fissati dalla legge di stabilità) all’estensione di durata e platea dell’assegno di disoccupazione, ecco in sintesi le nuove regole.
– CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI, ADDIO REINTEGRO NEOASSUNTI
Per i nuovi assunti il reintegro nel posto di lavoro resta solo in caso di licenziamento nullo o discriminatorio e nei casi di licenziamento disciplinare nel quale il giudice riconosca che il fatto materiale contestato "non sussista". Negli altri casi ingiustificati e nei licenziamenti economici la tutela è rappresentata da un indennizzo economico "certo e crescente" con l’anzianità di servizio (due mensilità ogni anno di servizio con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mensilità). Per le piccole imprese restano le regole attuali (l’indennizzo cresce di una mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità).
– INDENNIZZO MONETARIO ANCHE PER LICENZIAMENTI COLLETTIVI.
Il regime dell’indennizzo monetario vale anche per i licenziamenti collettivi in caso di violazione delle procedure e dei criteri di scelta sui lavoratori da licenziare (da 4 a 24 mensilità).
– SINDACATI E PARTITI. La nuova disciplina si applica anche ai sindacati e ai partiti politici.
– ARRIVA NASPI, NUOVA ASSICURAZIONE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE.
L’acronimo sta per Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego. Varrà dal primo maggio. Chi perde il lavoro e ha almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni avrà diritto a un sussidio pari alla metà delle settimane per le quali si sono versati contributi. La durata massima sale a 24
mesi nel 2015 e nel 2016; 18 mesi poi nel 2017. Il sussidio è commisurato alla retribuzione ma non può superare i 1.300 euro mensili, dopo i primi 4 mesi diminuisce del 3% al mese, ed è condizionato alla partecipazione del disoccupato a iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale.
– IN 2015 ANCHE LA DIS-COLL, PER I COLLABORATORI.
In attesa del riordino delle forme contrattuali, si introduce in via sperimentale per il 2015 un trattamento di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi e anche a progetto (iscritti alla gestione separata dell’Inps): presuppone tre mesi di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno
precedente la disoccupazione. La durata dell’indennità non può superare i 6 mesi e anche in questo caso è condizionata alla partecipazione a iniziative di politiche attive.
– E L’ASDI, UN AIUTO PER GLI ‘ESODANDI"
Previsto anche in questo caso dal primo maggio, in via sperimentale per quest’anno, è l’assegno di disoccupazione mensile che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trova in una condizione "economica di bisogno". Sarà prioritariamente riservato ai lavoratori in età vicina al pensionamento, con una precedenza per chi ha minori a carico. La durata dell’assegno è di 6 mesi, sarà pari al 75% della Naspi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito.