IL MALTEMPO COLPISCE ANCHE LE OASI WWF : SI CONTANO I DANNI

L’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia in questi ultimi giorni non ha risparmiato neanche le Oasi WWF. Nella notte tra il 5 e 6 marzo sono state particolarmente colpite le zone umide. Le piene del fiume Esino nelle Marche e le forti raffiche di vento in Umbria e Toscana hanno causato il crollo di alberi lungo i sentieri e le strade principali e danneggiato le strutture. Nell’elenco delle Oasi WWF colpite, quella di Ripa Bianca nelle Marche, le storiche di Orbetello e Burano in Toscana, l’Oasi Cratere degli Astroni in Campania, uno degli ultimi polmoni di verde che circondano la città di Napoli, e quella più vicina alla capitale, l’Oasi di Alviano, sul fiume Tevere. Il WWF in queste ore sta contando i danni:

MARCHE

Nelle Marche la Riserva Ripa Bianca di Jesi è stata stravolta dall’ondata di piena del fiume Esino. Il corso nella notte del 5 marzo ha cambiato la direttrice principale della corrente e ha eroso la sponda sinistra al di sotto dell’area umida e il capanno chiamato “dei nonni” La struttura è per un quarto sospesa nel vuoto ed è stato necessario sgomberarla. L’erosione si è anche avvicinata alla strada. Distrutto lo storico centro visita dell’Oasi WWF. Un piccolo prefabbricato in legno inaugurato assieme al padre di Sergio Romagnoli – un amico dell’oasi scomparso tragicamente e a cui è dedicato il CEA – nel marzo del 1997 ma pieno di bellissimi ricordi e quindi di grande valore affettivo per gli operatori e volontari della Riserva La casetta in legno era poi diventata il luogo di un progetto sulla disabilità psichica infantile e negli ultimi anni, utilizzata come spogliatoio, ripostiglio attrezzi e luogo di ritrovo dai nonni degli “orti biologici sociali” che autorganizzandosi l’avevano riqualificata e ne curavano la manutenzione. Nonostante lo sconforto di questi ultimi giorni, si è provveduto a transennare l’area interessata dalla piena e allestire alcune nuove aree con sentieri e aree sosta per consentire il normale svolgimento delle attività in programmazione per la primavera. Lo sconforto è ancora maggiore perché il WWF è dal 2013 che sta segnalando l’alto rischio di erosione delle rive e di esondazione . Il WWF comunicherà al Comune di Jesi, proprietario dell’area, la stima dei danni subiti ed i costi necessari per il ripristino dell’area. Ripa Bianca sta radicalmente cambiando aspetto, in due anni, ben 2 ettari di bosco sono stati spazzati via del fiume!

UMBRIA
Già colpita nel 2012 dalla piena del fiume Tevere, l’Oasi di Alviano era finalmente tornata a essere totalmente fruibile al pubblico. Erano appena terminati gli ultimi lavori di messa in sicurezza con l’apertura proprio in questi giorni della Torre. Purtroppo questa volta è stato il forte vento a danneggiare le strutture. Lungo i sentieri è stato scoperchiato un capanno e la torre è di nuovo chiusa per il crollo di alcune travi e una parete. Minori danni anche alle strutture del sentiero natura quali bacheche e cartelli caduti e qualche albero sulla parete di incannucciata a protezione del sentiero natura.

TOSCANA
Nelle due aree maremmane – la Riserva naturale di Burano e la Riserva della Laguna di Orbetello – il vento ha provocato molti danni. Una tromba d’aria ha fatto cadere gli alberi lungo la litoranea, la segnaletica stradale e la tabellazione di perimetrazione. Piante sono cadute anche lungo i sentieri natura di entrambe le Oasi e sul sentiero di Orbetello è crollata una grande quercia. Sulla litoranea sono crollati pini di 80/90 anni. Nella Riserva di Burano, il vento ha spezzato alberi di ginepro, bacheche e pannelli didattici. Sempre a Burano un osservatorio ha subito danni al tetto mentre un altro capanno ha subito danni alla facciata esposta verso il lago.

CAMPANIA
Ancora difficile stimare i danni presso la riserva naturale Cratere degli Astroni. La caduta di alberi ha bloccato il sentiero sin dal belvedere e non è quindi possibile scendere per constatare i danni. Al momento il personale con l’ausilio di ditte specializzate è impegnato a rimuovere i due lecci caduti sul sentiero per liberare l’accesso. Si è inoltre potuto constatare che il livello del lago ha raggiunto i massimi storici, arrecando danni a uno dei capanni lungo la riva del lago.