Burocrazia. Rotazione degli incarichi?

Per evitare che la permanenza in un incarico pubblico possa determinare la realizzazione di una rete di interessi di altra natura, si sta pensando alla rotazione degli incarichi dei dirigenti. Si ritiene che minore sia il tempo trascorso a ricoprire una carica, minore sarà la possibilità di compiere atti arbitrari o illeciti. Il problema era già presente nell’antica Roma che nominava propri governatori nelle province conquistate. All’epoca si fecero le stesse considerazioni che si fanno oggi e furono attuate una serie di provvedimenti che limitavano il permanere di una stessa persona nello stesso incarico per lungo tempo.
Si ottenne l’effetto contrario. I governatori che volevano arricchirsi (non tutti, ovviamente), utilizzarono il poco tempo a disposizione per "portare a casa" quanto più possibile. Nella pubblica amministrazione ci sono persone che da lungo tempo ricoprono degnamente e con professionalità gli incarichi ricevuti.
Il problema non è, quindi il tempo di permanenza in un incarico ma la procedure di controllo che vengono messe in atto per controllare la regolarità delle attività e, soprattutto, la semplificazione delle procedure burocratiche. Approvare leggi sull’onda emotiva di questo o quello scandalo significa incorrere negli errori del passato. Possibile che la Storia non insegni nulla?

Primo Mastrantoni, segretario Aduc