Le informazioni che arrivano sulla tragedia dell’Airbus A320 fatto precipitare dal co-pilota sono tragiche e pericolose. Fanno bene i media mondiali a dedicarvi spazio e approfondimenti: i voli aerei sono fondamentali per la nostra mobilità, e non si può sottovalutare niente. Quello che più colpisce è la pessima figura che ci sta facendo la Lufthansa che, dopo le arroganti castronerie del suo amministratore delegato (“i nostri piloti rimangono e sono i migliori al mondo”), nonostante il denaro sonante che sta mettendo a disposizione per i parenti delle vittime, rimane un problema, un grosso problema, per se stessi, per gli utenti dei loro servizi e per l’economia e la politica più in generale. Prima di tutto alla Lufthansa devono capire che col denaro non si compra tutto, così come non si compra il consenso degli utenti dei servizi raccontando cose di dubbia verità mostrando la mascella maschia della loro certezza. Gli utenti e i consumatori non sono scemi. Sono consapevoli di essere l’anello portante delle economie capitaliste. Se qualcosa non funziona sono in grado di scegliere: non basta frullargli davanti agli occhi le mazzette di banconote o i gadget aggiunti (che comunque alla fine pagano lo stesso); così come non basta che il venditore si dimostri altezzoso, certo di se stesso, vanitoso della sua presunta tradizione di efficienza, meticolosità e puntualità; i consumatori guardano dentro le cose che vengono loro vendute, anche se le etichette dovrebbero rassicurarli, si fidano fino a un certo punto. E l’ad di Lufthansa che dice di avere i piloti migliori al mondo, non solo è ridicolo ma è tragico. Mandare a casa il signor Carsten Spohr (l’ad) e si risolve tutto? Troppo facile. Spohr si è sicuramente qualificato per quello che è, ma lui è solo l’anello di un sistema che prende in giro gli utenti dei loro servizi e il mondo intero. Lui è umano e vittima di se stesso, di un sistema economico e culturale dove si disprezza l’intelligenza degli utenti e consumatori. Il mondo, dopo la seconda guerra mondiale e dopo la caduta del muro di Berlino, tende però ad andare in modo diverso: i modelli su cui costruire economie, socialità e culture si basano sulla consapevolezza dell’individuo, non sull’obbedienza del suddito che ha avuto la sfortuna di nascere in un posto piuttosto che in un altro… anche perchè, in regime di economie mondializzate, il signor Spohr si trova davanti non solo chi è avvezzo ad obbedire ed eseguire, ma anche a consumatori e utenti (per lui) problematici come, per esempio, gli italiani, gli spagnoli, gli americani, i francesi, i britannici, i turchi, i russi (per restare solo a degli esempi cosiddetti occidentali), etc Quindi, se quelli della Lufthansa vogliono rendersi credibili, hanno bisogno di tempo per riconquistare la fiducia dei consumatori a partire dall’intelligenza e dai diritti di questi ultimi. La fiducia non è cosa che si conquista dall’oggi al domani. Avete sbagliato e dovete pagarne lo scotto. Quindi: abbiate pazienza e datevi da fare. Noi -non tedeschi- vi abbiamo già dimostrato di darvi tante possibilità per risollevarvi dagli errori tragici che avete fatto in passato. Datevi da fare: cambiate tutto, soprattutto persone e metodi. Nel frattempo, siccome siete inaffidabili, noi consigliamo di non usufruire dei vostri servizi: siete pericolosi a noi e a voi stessi.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc