“Pianeta” bar: ecco la “fotografia” della Fipe

Un settore che genera consumi per 18 miliardi di euro, che impiega oltre 360mila addetti, di cui il 60% donne, con una situazione occupazionale improntata ad una sostanziale stabilità. In occasione di Tuttofood, la Fipe definisce in numeri il settore bar, che totalizza 149.085 esercizi. Lo scontrino medio è di 3,50 euro, per un totale di oltre 5 miliardi di transazioni commerciali effettuate nei bar: in particolare la colazione vale 2,20 euro e il pranzo 6,40 euro. In media – prosegue Fipe – un espresso consumato al bar costa 0,94 euro, un cappuccino 1,27 euro e un panino 3 euro. Nel mondo del bar il 72% dei dipendenti (154.205 unità) risulta assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, mentre in termini di orario di lavoro prevalgono i part time con una percentuale del 56,5%; 11.810 i lavoratori stagionali. Nel corso degli anni la presenza degli stranieri è cresciuta significativamente, sia tra gli imprenditori che tra i lavoratori dipendenti, con 45.950 addetti di nazionalità straniera e una percentuale sul totale del 21,5%. Nel 2014 sono stati aperti 8.236 esercizi e 13.256 ne sono stati chiusi, con un saldo negativo di 5.020 imprese. Lo scenario risulta sempre variabile, con un tasso di sopravvivenza degli esercizi a cinque anni che si aggira intorno al 50%. Parlando della ripartizione territoriale, il 17,1% del totale dei bar si concentra in Lombardia con oltre 25.000 esercizi; poi i 15.187 bar del Lazio (10,2% del totale) e i 13.859 della Campania (9,3% del totale). Il primo gradino del podio per concentrazione di bar spetta alla Valle d’ Aosta, che risulta l’unica regione con un saldo positivo tra aperture e chiusure (515 bar sul territorio, con un indice di densità per mille abitanti del 4%). Fanalino di coda la Sicilia, con 8.153 bar e un indice di densità che si attesta solamente all’1,6.