SCUOLA: Graduatorie d’istituto, il Miur cede le armi dopo l’annuncio dei ricorsi Anief

Le forti pressioni del sindacato per tutelare i diritti dei docenti precari, producono dei frutti positivi: è di queste ore la notizia che il Ministero dell’Istruzione è stato costretto ad alza bandiera bianca e permettere anche ai nuovi abilitati di inserirsi nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto.

La decisione del Miur è giunta dopo le formali diffide emesse dall’Anief e l’annuncio dell’avvio operativo delle iniziative legali per l’aggiornamento delle graduatorie scolastiche dei precari della scuola, con D.M. n. 248 del 4 maggio 2015 istituite le due finestre annuali per il personale che ha conseguito l’abilitazione entro i mesi di febbraio/agosto. Del resto, l’art. 14, c. 1 del D.M. 353/14 preannunciava l’emanazione di successivi decreti che durante il triennio 2014/17, avrebbero dovuto garantire l’apertura semestrale di finestre per l’inserimento pleno iure in seconda fascia del personale abilitato.

Il sindacato informa anche che rimane allo studio del proprio settore legale, l’inserimento in fascia aggiuntiva anche per chi aveva presentato domanda entro il 31 luglio con riserva e sulla base delle modalità previste dal nuovo decreto direttoriale.

“Ancora una volta, il sindacato si è schierato accanto e fatto garante di migliaia di abilitati attraverso i vari corsi PAS, SFP, TFA e altri corsi formativi abilitanti che rivendicano il diritto alla corretta collocazione in graduatoria e all’assunzione – ha commentato Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir -. Sarebbe bastato rendere applicabile quanto già previsto dalla Legge 143/2004, la quale prevede l’inserimento con riserva di tutti coloro che frequentano un corso abilitante. Con lo scioglimento della riserva stessa da far scattare non appena conseguito il titolo”.

Anief coglie l’occasione per ricordare che tutti i precari che hanno prestato 36 mesi di servizio, anche non continuativi con contratti al 30/06 o al 31/08) senza ragione sostitutive, quindi su posti vacanti, possono chiedere al giudice del lavoro l’immissione in ruolo diretta. La facoltà è aperta anche se non sono inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento. I ricorsi sono ancora aperti e nell’impugnazione verrà accluso anche il relativo risarcimento per la mancata stabilizzazione nei tempi indicati dalla Commissione di Giustizia europea.