Unico, sul tavolo del Mef le richieste di proroga

La pubblicazione della versione definitiva di Gerico non sposta il problema. A detta delle associazioni di categoria, la proroga dei versamenti di Unico è comunque necessaria. Tempi troppo ristretti e difficoltà operative sono le motivazioni che hanno spinto le imprese a formalizzare una richiesta di rinvio della scadenza del 16 giugno. Nella lettera inviata da Rete imprese Italia al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si sottolinea che con la versione finale di Gerico, i produttori di software (in base alle specifiche tecniche) dovranno sviluppare i gestionali. Questo significa che in meno di due settimane dalla scadenza i contribuenti interessati (sono oltre 3,5 milioni) e gli intermediari che li assistono «non saranno posti nella condizione – si legge nella lettera – di effettuare una liquidazione corretta delle imposte dovute e di avere certezze sulla possibilità di accesso alla disciplina del regime premiale (con i conseguenti innegabili benefici), di cui non sono noti i criteri di selezione». Alla richiesta di proroga si aggiunge poi l’ auspicio che il Dpcm arrivi con un «congruo anticipo» rispetto alla scadenza del 16 giugno. La richiesta formalizzata da Rete imprese si aggiunge alle istanze che si sono mosse sotto traccia negli ultimi giorni. Tanto che, a quanto risulta, si starebbe già lavorando a uno schema di decreto per il rinvio delle scadenze dei soggetti a studi di settore. Del resto, non ci sarebbe molto da inventarsi perché il solco è quello già tracciato negli scorsi anni (nel 2014 la proroga ha interessato anche i contribuenti nel regime dei minimi con imposta sostitutiva al 5% e anche i contribuenti interessati dall’attribuzione del reddito d’impresa o di lavoro autonomo per trasparenza, laddove il soggetto partecipato eserciti un’attività per la quale è comunque stato approvato uno specifico studio di settore) con una scadenza spostata in avanti di 20 giorni. In questa circostanza, il termine ultimo per i versamenti slitterebbe così a lunedì 6 luglio. Mentre i "ritardatari" potrebbero andare alla cassa con la maggiorazione dello 0,40% dal 7 luglio fino al 20 agosto (per effetto della sospensione estiva dei versamenti dal 1° al 20 agosto).

tratto da "Il Sole 24 Ore" di N.T.