La scorsa domenica 31 maggio, un’équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) ha fornito sostegno psicologico di emergenza nel porto di Augusta a 18 dei 454 migranti soccorsi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo dalla Libia durante il fine settimana. 17 dei passeggeri portati ad Augusta erano già morti prima dell’arrivo dei soccorsi, per asfissia da inalazione dei vapori della benzina a causa di un guasto al motore dell’imbarcazione. Le 18 persone che hanno ricevuto assistenza dall’équipe di primo soccorso psicologico di MSF erano profondamente traumatizzate dall’aver assistito alla morte dei loro amici e familiari durante il viaggio.
Il sostegno fornito è stato il primo della nuova équipe di primo soccorso psicologico di MSF, composta da mediatori culturali e uno psicologo, e pronta a entrare in azione in vari porti italiani entro 72 ore dalla segnalazione.
“E’ chiaro che la situazione era molto difficile per le persone a bordo e molti sono rimasti traumatizzati dall’aver vissuto momenti molto angoscianti durante il viaggio. Abbiamo istituito questa équipe per essere in grado di fornire il primo soccorso psicologico a chi ha subito esperienze particolarmente traumatiche e ha bisogno di urgente assistenza psicologica all’arrivo”, spiega Dario Terenzi, psicologo MSF.
Oltre all’assistenza psicologica di emergenza, MSF ha curato oltre 50 persone che avevano riportato ustioni dal contatto con la benzina che bruciava sulla barca.
“Le persone hanno viaggiato in piedi sulla barca con l’acqua fino alle ginocchia. Quando il motore si è rotto, la benzina in fiamme ha iniziato a galleggiare sull’acqua all’interno della barca ed è venuta a contatto con la pelle di diverse persone causando numerose ustioni gravi”, racconta Chiara Montaldo, coordinatrice delle attività di MSF in Sicilia.
Il team di MSF in Sicilia – composto da medici, infermieri, psicologi e mediatori culturali – visita i migranti appena arrivati e fornisce loro assistenza medica, sia nelle ore successive allo sbarco sia durante il loro soggiorno nel centro di prima accoglienza.
La nave di MSF Bourbon Argos soccorre 325 persone
Le intense attività di MSF non si sono limitate alla Sicilia: lunedì mattina, la nave Bourbon Argos per la ricerca e il soccorso nel Mediterraneo ha salvato 325 persone che viaggiavano su tre diverse imbarcazioni, la maggior parte provenienti dall’Africa sub-sahariana.
“L’immenso sollievo delle persone soccorse era tangibile. L’emozione è stata intensa, alcune persone si sono messe a pregare in ginocchio sul ponte della nave, sopraffatte e incapaci di muoversi. Per la maggior parte di loro, è finito un calvario durato mesi, anche anni. Le lungaggini burocratiche che hanno davanti a loro potranno anche durare più a lungo – ma almeno sul ponte Argos si sono potuti riposare, consapevoli di essere sopravvissuti al pericoloso viaggio dalle coste libiche”, dichiara Francois Zamparini, coordinatore dell’emergenza di MSF a bordo dell’Argos.
MSF ha effettuato controlli medici e distribuito acqua e coperte ai migranti a bordo della Bourbon Argos.
MSF lavora nel centro di prima accoglienza a Pozzallo (Ragusa) in collaborazione con il Ministero della Salute per fornire assistenza medica ai migranti, richiedenti asilo e rifugiati al momento del loro arrivo e durante il loro soggiorno nel centro. Per oltre un anno MSF ha fornito inoltre sostegno psicologico in tutti i centri di seconda accoglienza nella provincia di Ragusa. Nel mese di maggio MSF ha iniziato a offrire primo soccorso psicologico ai sopravvissuti di eventi traumatici durante il viaggio in mare, ad esempio coloro che hanno sperimentato un naufragio. Un’équipe composta da mediatori culturali e uno psicologo è pronta a entrare in azione in vari porti italiani entro 72 ore dalla segnalazione.
MSF fornisce anche assistenza psicologica alle persone che vivono nei centri di accoglienza della provincia di Ragusa. Durante i primi quattro mesi del 2015, l’équipe ha esaminato 169 persone e ha fornito supporto a 76 pazienti. Quasi il 40% di loro soffriva di disturbo da stress post traumatico (PTSD).
Dall’inizio di maggio, MSF sta effettuando operazioni di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo attraverso due navi – la MY Phoenix (gestita in collaborazione con il MOAS) e la Bourbon Argos. Le équipe di MSF a bordo lavorano fianco a fianco a quelle di ricerca e soccorso per fornire cure mediche che variano da quelle di base fino alla rianimazione e la stabilizzazione del paziente fino al trasferimento in ospedale.