Settimana decisive per l’approvazione del Ddl "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti", detto della "Buona Scuola". Il Ddl prevede la istituzione di un fondo di 200 milioni l’anno per premiare gli insegnati meritevoli, che verranno individuati dal preside (dirigente scolastico), sulla base di criteri elaborati da un Comitato di valutazione (art.13), costituito dal preside, da docenti e rappresentanti di genitori e alunni (per le superiori). Alcune domande ci sorgono spontanee. Cosa c’azzeccano i genitori e alunni nel definire i criteri sulla qualità, sui risultati e sulle responsabilità organizzative dei docenti? Hanno delle competenze? I criteri sono diversi per ogni scuola? La presenza dei colleghi docenti non porterà a una sorta di connivenza tra il docente in esame e i colleghi? Infine, genitori e alunno devono esprimere un parere sul superamento del periodo di prova del docente, per passare di ruolo, e quindi essere definitivamente assunto. Come si comporterà il docente in aula sapendo che alunno e genitori possono interrompere la sua carriera? Non si può lasciare la valutazione a chi ne ha interesse, in maniera diretta o indiretta. Possibile che il ministero dell’Istruzione e la Camera dei Deputati non sono riusciti a fare queste semplici considerazioni di buon senso? Abbiamo scritto al presidente della commissione Istruzione del Senato, Andrea Marcucci. Speriamo che recepiscano le nostre osservazioni.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc