Il grande caldo che sta accompagnando il super anticiclone africano Flegetonte tiene svegli durante la notte circa dodici milioni di italiani che soffrono di insonnia con le temperature minime quasi tropicali raggiunte in molte città. E quanto afferma la Coldiretti che ha stilato la classifica delle città piu’ bollenti durante la notte che vede sul podio Milano, Genova e Olbia con 26 gradi. A rendere difficile la vita non sono solo le temperature massime registrare durante il giorno, ma anche le minime che praticamente ovunque sono salite sopra i 20 gradi e che hanno raggiunto i 25 gradi a Bologna, Monza, Parma, Piacenza, Siracusa, Trieste e Vercelli che si collocano comunque nella top ten. Le condizioni per garantire un buon riposo – sostiene la Coldiretti – dipendono molto dai comportamenti durante il giorno a partire da una alimentazione corretta. Cibi come pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, cipolla, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte fresco caldo e frutta dolce come pesche e nettarine – sottolinea la Coldiretti – possono venire in soccorso per superare le notti di passione. Sono invece gli alimenti conditi con molto pepe e sale, ma anche con curry, paprika in abbondanza e anche patatine in sacchetto, salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina – continua la Coldiretti – i veri nemici del riposo che le alte temperature rendono più difficile. Attenzione però anche a caffè e superalcolici che spesso accompagnano le serate in compagnia nei luoghi di vacanza ed anche agli alimenti in scatola che garantiscono praticità ai turisti che non vogliono perdere tempo nella preparazione dei cibi ma che – precisa la Coldiretti – sono considerati a "rischio" per chi vuole trascorrere tranquillamente la notte nelle braccia di Morfeo. Inoltre – continua la Coldiretti – ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma anche nei casi di eccessi alimentari, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti. L’attenzione all’alimentazione – conclude la Coldiretti – è particolarmente importante nei soggetti a rischio come i bambini, ma anche per i 4 milioni di anziani over 80 anni presenti in Italia.