Negli anni ‘80 e ‘90 migliaia di persone emofiliche furono contagiate con Aids ed epatite trasmessi da farmaci emoderivati. E moltissimi di loro morirono. Su questa tragica pagina della sanità italiana non è mai stata fatta chiarezza. I risarcimenti stentano ad arrivare. Al Tribunale di Napoli è in corso il processo che vede imputati alcuni responsabili della sanità italiana di allora e di case farmaceutiche. All’udienza di ieri, 28 settembre, il Giudice ha ammesso la richiesta di costituzione di parte civile di FedEmo, la Federazione delle Associazioni Emofilici. La Presidente di FedEmo, Avv. Cristina Cassone, esprime “soddisfazione per un provvedimento che restituisce fiducia a tutti coloro che furono incolpevoli vittime dei contagi da HIV e HCV e che rappresenta il giusto riconoscimento per l’impegno profuso sul tema dal precedente e dall’attuale Consiglio Direttivo della Federazione, al fianco delle Associazioni e dei singoli pazienti”. Uno dei legali di FedEmo, l’Avv. Marco Calandrino di Bologna, commenta: “Siamo fiduciosi che venga fatta piena luce, che venga accertata la verità: lo si deve a tutti coloro che non sono più fra di noi e alle loro famiglie. Niente e nessuno potrà restituirci le persone decedute, ma si potrà almeno far sì che questa tragedia rimanga nella memoria storica condivisa del nostro Paese come monito affinché non abbia mai più a ripetersi in futuro”.