ANTIBAGARINAGGIO IN OCCASIONE DEL DERBY DI CAMPIONATO JUVENTUS – TORINO

La stagione calcistica appena iniziata ha già fatto registrare il “sold out” per molti degli incontri disputati presso lo Juventus Stadium, teatro di eventi sportivi ma pure terreno florido per qualche bagarino, professionista o improvvisato che sia. È lo scenario in cui si è svolta l’attività di contrasto della Guardia di Finanza di Torino che, osservando i supporter giunti da ogni parte d’Italia per assistere alla stracittadina hanno individuato un cinquantenne torinese, intento a vendere, a cifre maggiorate del 100% rispetto ai prezzi ufficiali, 6 abbonamenti intestati ad altre persone, tra le quali la moglie e la figlia quindicenne. Il bagarino si era infiltrato tra la folla degli spettatori fingendosi un normale supporter. Tra i tifosi, però, c’erano anche i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria che, dopo un’attenta attività di osservazione lo hanno fermato. Gli abbonamenti rinvenuti, seppur regolarmente emessi, non potevano essere oggetto di commercio, così come previsto dal “decreto Pisanu”. L’unica procedura ammessa, infatti, in caso di impossibilità ad assistere all’evento sportivo, è il trasferimento di una o più partite esclusivamente a persone in possesso della “tessera del tifoso”, previa comunicazione sul sito internet “listicket.com” della Lottomatica. Nel corso della stagione sportiva, sono stati numerosi gli interventi eseguiti nei confronti sia di “bagarini” che maggioravano a loro vantaggio il prezzo dei biglietti sia di tifosi che tentavano l’accesso senza ticket o con un titolo intestato ad un altro nominativo. I trasgressori, oltre ad essere sanzionati in via amministrativa con una pena pecuniaria da 2.500 a 10.000 euro, vengono segnalati alla Questura di Torino per l’eventuale adozione del D.A.SPO., provvedimento previsto dalla Legge 401 del 1989 che comporta il divieto di accedere alle manifestazioni sportive fino a un massimo di otto anni.