Inps e Boeri. Pensioni: l’alibi dei vitalizi

L’obiettivo è chiaro: intaccare il sistema pensionistico retributivo. Vale 254 miliardi di lire e una riduzione del 30-40% porterà nelle casse dello Stato, come minore spesa, qualcosa come 76–100 miliardi di euro. Una manna per l’Inps ma un salasso definitivo per i pensionati! Per anni, invece, abbiamo sentito discettare, nei media, di vitalizi. Fumo negli occhi. Anche a voler abolire interamente i vitalizi, ciò comporterebbe un aumento delle pensioni povere di mezzo euro al mese. Il primo obiettivo è, ora, quello di aggredire le pensione dei "ricchi" (250 mila persone) per darle ai "poveri". Così viene presentata la proposta del presidente dell’Inps, Tito Boeri, ma basta fare un po’ di calcoli per scoprire che il prelievo sulle pensioni "ricche" non basterebbe a compensare le ulteriori spese per i beneficiari. Allora si passerà all’obiettivo vero: le pensioni retributive, che interessano il 90% dei pensionati e milioni di voti. Di qui la frenata del Governo, infatti, è lo stesso ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Giuliano Poletti, che si scopre dichiarando che il piano Boeri "mette le mani nel portafoglio a milioni di pensionati", quindi non solo ai 250 mila "pensionati d’oro"! Vedremo cosa farà il Governo il prossimo anno, certo è i 76-100 miliardi da recuperare dalle pensioni sono appetitosi, altro che il fumo dei vitalizi, l’arrosto è nelle pensioni retributive. Chissà se i media lo capiranno.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc