Nel 1988, ad Amburgo (Germania), partecipai ad un convegno internazionale sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile. Si elaborarono documenti e proposte ma non se ne fece nulla. Nel 1991, a Nuova Delhi (India), partecipai a un convegno internazionale su cambiamenti climatici e Paesi in via di sviluppo. Il documento finale recitava "Pertanto, non si deve perdere tempo, ma passare all’azione….". Vent’anni dopo il totale delle emissioni di anidride carbonica nella Cina è triplicato e, in India è più che raddoppiato. Nel 1992, a Rio de Janiero (Brasile), partecipai alla conferenza internazionale sui cambiamenti climatici promossa dall’Onu. Fu elaborata la famosa Agenda 21 (cosa fare nel 21mo secolo), cioè un programma di azione. Successivamente ci furono altre conferenze internazionali sul clima ma, purtroppo, i risultati non sono stati sufficienti, tant’e’ che ci si riunisce di nuovo. E’ iniziata a Parigi la conferenza internazionale sui cambiamenti climatici. Dai documenti che leggo mi pare che si profili l’ennesimo fallimento. Buoni sentimenti, buone intenzioni, buone promesse ma di impegni se ne vedono pochi: non ci sono vincoli, nè verifiche periodiche, nè obblighi sanzionabili internazionalmente.
L’ennesima occasione persa.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc