Intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, il generale Nicolò Pollari, ex direttore del Sismi, spiega: “In Francia si è manifestata, hanno attuato una operazione militare perfettamente organizzata, chiaramente, che denuncia in modo evidente l’esistenza di una rete organizzativa tanto a livello nazionale, quanto a livello internazionale. Basterebbe semplicemente un po’ di analisi di fonti aperte. Per esempio c’è un e-book postato su Internet e mi pare che il titolo sia Black Flags from Rome: a pagina 38 c’è scritto chiaramente che l’Isis dal 2012 ha infiltrato in Italia e in Europa cellule dormienti pronte ad agire su ordine di al Baghdadi. Ora, sempre in questo e-book, sempre a pagina 38, c’è scritto poi che il fallimento delle intelligence occidentali – si riferisce a tutte le intelligence – secondo loro si incentra su un punto in particolare: le intelligence occidentali si sono preoccupate – ad avviso di chi ha scritto questo e-book – più di coloro che cercavano di andare in Siria che non di quelli che rientravano in Europa, che avevano tutti compiti operativi”.
“Che il terrorista (Salah Abdeslam) sia in Siria è fortemente probabile. Il problema che sia in Siria, che sia riuscito a scappare, è sicuramente dovuto alla sua abilità personale, ma è probabilmente dovuta al fatto che esista una rete organizzativa (di supporto, ndr) che gliel’ha consentito. Sicuramente una rete organizzativa. Quello che è importante, però, in queste cose è intanto approfondire vari altri aspetti oltre al fatto che costui scappi, che sia lui, perché bisogna prenderlo: bisogna per esempio – continua Pollari – rendersi conto di che tipo di esplosivi avessero costoro, roba di questo genere, che sono fondamentali per comprendere il contesto”.
Nel Faccia a Faccia con il generale Nicolò Pollari, ex direttore del Sismi, a Mix24 su Radio 24, Giovanni Minoli chiede se ha ragione il generale Mori che in un’intervista ha detto che l’intelligence italiana è stata distrutta: “Beh l’intelligence italiana è stata messa a durissima prova”, conferma Pollari spiegando che “quando siamo in tempo di pace, quando tutto va bene, quando tutto funziona, non ci sono pericoli eccetera, eccetera, noi siamo tutti tranquilli e sereni, e naturalmente tutto ciò che anche potenzialmente viene in qualche modo a incidere su quello che teoricamente, diciamo così, sono le nostre libertà o quello che teoricamente si debba o non si debba fare, diventa un appesantimento”.