In Commissione Finanze alla Camera dei deputati è passato un emendamento per cui i Promotori Finanziari (ovvero quei lavoratori “autonomi”, agenti di commercio, che la normativa comunitaria chiama “agenti collegati”) dovrebbero chiamarsi “consulenti finanziari”, e i consulenti finanziari indipendenti dovrebbero chiamarsi “consulenti finanziari in regime di esenzione”. Ora la lobby del conflitto d’interessi, che proprio non sopporta la parola “indipendente”, tenterà un nuovo blitz domenica 6 dicembre in Parlamento. L’emendamento passato in Commissione Finanze, per diventare legge, dovrebbe superare il vaglio della Camera in sessione plenaria, ed i tempi si allungano. Molti deputati, pero’, si stanno rendendo conto della porcata che verrebbe fatta, e questo mina l’accoglienza dell’emendamento. Ecco, quindi, un’altra forzatura. L’iniziativa è dell’on. Giulio Cesare Sottanelli (un agente assicurativo che ha uno specifico interesse personale nella questione): usare il treno della Legge di Stabilità presentando un emendamento che ripropone la stessa cosa, sostituendo l’espressione “in regime di esenzione” con “autonomi”. Questo emendamento (che non c’entra nulla con la Legge di Stabilità) è stato in un primo tempo valutato impresentabile dal presidente della Commissione Bilancio, on. Francesco Boccia, ma poi è stato accolto. E ora domenica la Commissione Bilancio lo voterà. Vedremo se sara’ approvato o respinto.
Nel frattempo, noi siamo basiti nel vedere che alcuni deputati non si vergognano nel perseguire interessi personali, presentando a più riprese emendamenti che danneggiano una professione -il consulente finanziario indipendente- che invece fa aumentare trasparenza ed efficienza del mercato finanziario, dalla parte del risparmiatore e del piccolo investitore.
Riuscirà l’ineffabile on. Sottanelli nel suo colpo di mano? Lunedì lo sapremo…
Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio