In pieno clima di decreto salva banche e connesse problematiche per azionisti e obbligazionisti, andando un pochino indietro nel tempo, non ci può non venire in mente la vicenda MyWay-4You, Cirio e Bond Argentina, etc etc.. Il contesto economico e contrattuale è il medesimo di quello odierno. In quello precedente (complice prevalentemente la banca MPS) il problema era che i risparmiatori erano stati gabbati dalle banche, che avevano rifilato loro dei prodotti finanziari che avevano presentato come sicuri e lucrosi e senza le dovute informazioni (financo alla totale omissione) sui rischi, nonchè valutazioni sulle singole conoscenze di ogni risparmiatore sul rischio a cui andava incontro. Grande buriana a suo tempo, vicende giudizialmente ancora aperte, class action (per i bond, ma solo in Usa, e vinte), modifiche della normative, tuoni dei controllori che non avevano controllato, etc etc.
E quindi? Come se nulla fosse accaduto, la vicenda di oggi degli obbligazionisti e azionisti (questi ultimi anche costretti ad esser tali, pena la non-concessione di un qualche mutuo immobiliare) è esplosa. E non a caso il problema è il solito: la non informazione ai risparmiatori da parte dei piazzisti bancari. Con l’aggravante che oggi le norme sono piu’ stringenti e severe dei tempi Mps… ma violate lo stesso. E bisogna dire che i violentati, allora come oggi, sono sempre i risparmiatori che, oltre ad essere disinformati per colpa delle banche, sono anche un po’ allocchi (tipica affermazione che si legge sui media: “ci fidavamo del direttore della banca come fosse il parroco….”). Oggi c’è in più il Governo che sembra essere tanto buono perchè vuol fare un gesto umanitario di parziale risarcimento verso i fregati dalle banche. E siccome è il Governo e non una banca privata a pagare, questo Governo lo fa coi soldi dei contribuenti: quindi io, contribuente, devo dare i miei soldi per aiutare i fregati (e anche un po’ allocchi) da quelle banche che il decreto del Governo ha salvato (correntisti e lavoratori). C’è qualcosa che non ci torna (e sembra che cosi’ la pensino anche in ambiente Ue), sempre se continuiamo a pensare di essere in un mercato libero e non di Stato. Ma, il margine tra libero e statuale in Italia è labile, anche e soprattutto grazie al buonismo e la ricerca di consenso elettorale sempre dominante in ogni azione politica ed economica dei nostri amministratori. Con la conseguenza che non sarà strano che un qualche provvedimento “umanitario” sarà preso (magari, per approvarlo, il Governo chiedera’ anche la fiducia alle Camere…)… e ce lo terremo! Ma questo non risolverà il problema alla base: avere giustizia e soldi maltolti, e non compassione e carità. Per cui, caso per caso, andrà analizzata la situazione di ogni investitore, sì da far partire le eventuali azioni risarcitorie nei confronti dei piazzisti delle banche. In gergo non-tecnico, questa si chiama “riduzione del danno”, e crediamo non ci siano alternative.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc