Una spesa inutile e costosa, e meno male che il Parlamento ha cassato l’emendamento alla proposta di legge di Stabilità, che prevedeva uno stanziamento per l’invio, da parte dell’Inps, "a tutti i lavoratori" della cosiddetta "busta arancione", che consentiva di calcolare la propria pensione. Inutile, perchè la lettera è statica, fotografa cioe’ la situazione al momento dell’invio, mentre il sito internet dell’Inps è dinamico, consente, cioè, di conoscere l’andamento dei contributi nel tempo. Costosa perchè l’inoltro postale ha un prezzo unitario che va moltiplicato per i milioni di buste. Soluzioni alternative ce ne sono. Una è quella di dotare tutti i lavoratori iscritti all’Inps di un PIN di accesso al sito dell’Istituto; pratica che non dovrebbe essere difficile, soprattutto ai più giovani, categoria indicata dallo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri. Si può semplificare la procedura, che prevede l’invio di una parte del PIN via telematica e una successiva per posta, con l’individuazione di un identificativo corrispondente al proprio codice fiscale e una chiave di accesso scelta dall’utente. Si possono rendere i servizi delle sedi INPS più efficienti per non far perdere mezza giornata di lavoro, si possono attivare gratuitamente i servizi informativi dei patronati, che costano allo Stato, cioè a noi, bel 564 milioni. L’operazione ci sembra abbia più caratteristiche pubblicitarie che di sostanza. Insomma, risparmiare si può, offrendo, contestualmente, un servizio utile.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc