Comune di Milano lancia un bando per le famiglie disposte ad accogliere profughi

Ancora una volta Milano si dimostra capitale dell’accoglienza in una forma del tutto nuova e innovativa. Dopo aver dato aiuto ed assistenza a 87mila persone, di cui 17mila bambini – che negli ultimi due anni, nel culmine della cosiddetta emergenza profughi, sono transitate dal capoluogo lombardo – la città si prepara a sperimentare nuove forme di inclusione sociale. Il Comune di Milano ha infatti predisposto un bando per selezionare e creare un elenco di famiglie disponibili ad ospitare richiedenti e titolari di protezione internazionale.
La grande forza di Milano – afferma l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – è quella di saper mettere in rete le migliori energie presenti in città, pubbliche, private e del terzo settore, e convogliarle in iniziative di solidarietà e reinserimento sociale per scrivere insieme il futuro della società che vogliamo. Grazie alla collaborazione tra ANCI e Governo e utilizzando risorse dello Stato – continua Majorino – possiamo finalmente sperimentare l’accoglienza in famiglia di migranti, una misura innovativa che c’eravamo impegnati a mettere in campo e che prevede anche rimborsi per le famiglie ospitanti, con modalità vantaggiose sul piano dei costi”.
Nell’ambito dello SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), il Ministero dell’Interno prevede la possibilità di sperimentare e sviluppare iniziative complementari di accoglienza e sostegno a favore dei rifugiati e richiedenti protezione internazionale per favorirne la ri-conquista dell’autonomia e l’integrazione sociale. Tra queste, l’accoglienza in famiglia rappresenta uno dei modelli di accompagnamento più innovativi.
Le famiglie che intendono partecipare al bando dell’Amministrazione devono essere residenti sul territorio comunale e devono rendersi disponibili a partecipare ad un piano di formazione della durata di circa due giorni, al termine del quale effettueranno un colloquio con lo psicologo per confrontare le motivazioni dei vari componenti della famiglia e verificare l’idoneità all’accoglienza. Il tempo di ospitalità previsto è di circa 6 mesi, eventualmente prorogabili sulla base delle singole esigenze progettuali, ed è previsto un rimborso spese da fondi statali di 350 euro mensili.
L’alloggio deve essere localizzato all’interno del territorio comunale e deve risultare idoneo per l’utilizzo ad uso abitazione. In particolare, le famiglie ospitanti dovranno mettere a disposizione una camera da letto dedicata in maniera esclusiva all’ospite/ospiti e garantire l’utilizzo di servizi igienico-sanitari e un arredo minimo per il deposito di abiti e beni ad uso personale.
L’Amministrazione comunale si riserva di verificare l’esistenza di tutti i requisiti, al fine di accogliere la manifestazione di interesse da parte delle famiglie interessate.