“L’accoglienza in famiglia dei rifugiati ci permetterà non solo di sperimentare forme nuove e più efficaci di solidarietà e inclusione sociale, ma anche di razionalizzare l’uso delle risorse statali destinate ai richiedenti asilo, con un risparmio addirittura del 70% sulla spesa media per l’ospitalità”. Lo dichiara l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, che aggiunge: “Molto presto, infatti, daremo avvio ad una sperimentazione simile rivolta agli sfrattati e alle persone che si trovano in difficoltà abitativa, per attivare il coinvolgimento dei cittadini, con il supporto e il coordinamento del pubblico, anche sul fronte dell’emergenza casa. Le famiglie solidali andranno così ad aggiungersi alle tante iniziative messe in campo in questi anni dall’Amministrazione per affrontare il problema”.
Con queste parole il responsabile del Welfare di Palazzo Marino torna sul bando appena lanciato dal Comune di Milano per la creazione di un elenco di famiglie disponibili ad ospitare richiedenti e titolari di protezione internazionale. Il progetto è rivolto ad ospiti dei centri SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, per il quale da marzo 2014 sono stati stanziati 6,18 milioni di euro) che hanno già raggiunto lo status di titolari di protezione internazionale, ottenuto il quale sono autorizzati a rimanere nelle strutture finanziate dal Ministero dell’Interno per un massimo di 6 mesi. La permanenza nei centri SPRAR ha un costo di 35 euro pro capite al giorno, mentre il costo preventivato dell’accoglienza in famiglia è di 10,50 euro. La sperimentazione – che all’inizio coinvolgerà 5 rifugiati per poi estendersi ad un numero massimo di 20 persone – avrà un costo complessivo di 42 mila euro (6 mesi di accoglienza x 20 destinatari x 350 euro), a fronte dei 128.800 euro dell’ospitalità nei centri SPRAR.
“Il progetto innovativo di accoglienza ed integrazione sociale – conclude Majorino – ha anche evidenti benefici di economicità e razionalizzazione delle risorse. Questa, al di là della becera retorica leghista, è la buona amministrazione della città e della cosa pubblica”.