Aveva ragione l’Anief a dire che, malgrado le rassicurazioni provenienti dal Mef, sul mancato pagamento degli stipendi del personale della scuola è bene non abbassare la guardia. Giunti a metà gennaio, ben 8mila docenti appena immessi in ruolo, tra coloro che sono stati assunti con la fase c) del piano straordinario della Buona Scuola, non hanno ancora percepito le mensilità derivanti dal servizio svolto. Rendendo vano quanto detto, negli ultimi giorni del 2015, dal Ministero dell’Economia e dell’Istruzione, quando hanno dichiarato di aver sbloccato i mancati pagamenti di stipendio riguardanti oltre 30mila precari della scuola. La mancata assegnazione dello stipendio, ipotizza la rivista Orizzonte Scuola, potrebbe derivare dal fatto che “il contratto di supplenza non è stato chiuso regolarmente” oppure a seguito di “incomprensioni tra segreterie scolastiche e Mef”.
Il sindacato ha raccolto, sempre dalle pagine di Orizzonte Scuola, la testimonianza di una “docente immessa in ruolo in fase C nella provincia di Milano…km e km lontano da casa” e che ha “preso servizio il 25 novembre mentre ho lavorato con una supplenza fino ad avente diritto fino all’11 novembre: mi chiama il Tesoro di Milano e mi dice che il mio contratto e tra altri 8.000 contratti che sono stati scartati. Mi dice che il 22 dicembre è arrivata a tutte le tesorerie una circolare in cui sono presenti tutti i nominativi degli 8.000 contratti scartati e che loro su quelli non devono fare nulla perché se ne occuperà la direzione centrale in tempi non conosciuti al momento”. La docente ha quindi chiamato “a Roma ma anche lì sanno solo dell’emissione speciale per le supplenze”.
Risultato finale: “anche a Gennaio senza stipendio e mille spese da affrontare. Non si riesce a capire per quanto andrà avanti. Mi chiedo si possono lasciare 8.000 persone lontane da casa con spese e spese a cui far fronte senza stipendio e senza una data di quando la situazione si risolverà. Credo sia giusto darne notizia al più presto anche per rettificare che noi tutti assunti in fase C abbiamo ricevuto stipendio, bonus e tredicesima. È un grosso problema. Aiutateci”.
Per il sindacato si tratta di una richiesta doverosa. Che non può passare inascoltata. Pertanto, L’Anief, che ha già da tempo diffidato sia il Ministero dell’Economia sia l’Istituzione scolastica dove prestano servizio i lavoratori senza stipendio, torna alla carica, ricordando che nelle passate settimane ha già affrontato e risolto casi altrettanto difficili. Come quello di Biella, dove l’avvocato Giovanni Rinaldi ha depositato un decreto ingiuntivo per una docente che non era più in grado di garantire un pasto al proprio figlio.
“Se entro pochi giorni la situazione non dovesse variare – annuncia il presidente Anief, Marcello Pacifico – i tribunali del lavoro di mezza Italia saranno di nuovo investiti dai decreti ingiuntivi. In tal caso, il sindacato fornirà istruzioni su come rivendicare gli stipendi tramite apposito decreto ingiuntivo da inviare al Giudice del lavoro. Perché, lo ribadiamo, questo modo di procedere rappresenta una palese violazione dei diritti dei lavoratori, umiliati nella professione e nella persona, oltre che dell’articolo 36 della Costituzione”.
Per chi volesse avere ulteriori informazioni può scrivere sin da subito a stipendi.supplenti@anief.net