In Italia si contano 30mila bancarelle in più dall’inizio della crisi con un vero boom del commercio ambulante favorito soprattutto dalla diffusione del cibo di strada, il cosiddetto street food. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’Osservatorio nazionale sul commercio del Ministero dello sviluppo economico dalla quale si evidenzia che a partire dal 2008 si è registrato un aumento record del 17 per cento del commercio ambulante per un totale di 189.291 imprese operanti sul territorio nazionale al 30 giugno 2015.
A favorire lo sviluppo del commercio ambulante – sottolinea la Coldiretti – è senza dubbio l’esigenza di ricostruire un rapporto più diretto e personale con il venditore, ma anche la comodità di fare acquisti convenienti anche all’interno dei centri urbani o dei piccoli paesi. In alcuni casi come per la frutta e verdura gioca anche una maggiore freschezza dell’offerta.
I mercati rionali svolgono anche un importante ruolo sociale e spesso rappresentano infatti un presidio contro lo svuotamento dei centri storici che in alcune realtà rischiano l’abbandono o di rimanere preda anche della criminalità. Il risultato è un vera invasione di bancarelle di cui – sottolinea la Coldiretti – è protagonista il settore alimentare al quale fanno capo ben 34.905 imprese ambulanti, il 18 per cento del totale. Una presenza favorita dalla diffusione dello street food che è apprezzato da quasi tre italiani su quattro (73 per cento) che hanno approfittato di questa nuova forma alternativa di ristorazione low cost, secondo un sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it.
Una tendenza che – stima la Coldiretti – ha contagiato 35 milioni di italiani perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici da poter gustare proprio in strada passeggiando. Lo dimostra il fatto che il cibo di strada preferito da ben oltre la metà dei cittadini (60 per cento) è – sottolinea la Coldiretti – quello locale che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre il 10 per cento sceglie i cibi etnici come il kebab, e appena il 3 per cento predilige quello internazionale come gli hot dog.
Un fenomeno che è sostenuto in Italia dalla presenza della rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica alla quale fanno riferimento oltre 1000 mercati dove è possibile acquistare senza intermediazione direttamente dai produttori cibi locali a chilometri zero che – conclude la Coldiretti – non devono essere trasportati da migliaia di chilometri di distanza e garantiscono maggiore freschezza.