Allarme gelo in campi sconvolti

Il freddo si abbatte bruscamente nelle campagne sconvolte da un inverno torrido che a gennaio ha fatto segnare a gennaio una temperatura minima superiore di ben 1,9 gradi rispetto alla media del periodo secondo i dati Ucea. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti all’incontro su “Mutamenti climatici e gestione del rischio in agricoltura” organizzato insieme a Cattolica Assicurazioni, Fata e H-Farm alla Fieragricola di Verona dal quale è emerso che le bizzarrie del clima con gli eventi estremi, tra siccità e alluvioni, hanno provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per un totale pari a più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti – dei drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo. Una situazione che è esplosa quest’anno con le temperature scese sottozero dopo che il caldo fuori stagione – precisa la Coldiretti – ha fatto rigonfiare le gemme delle piante da frutta come in prefioritura o addirittura facendole fiorire anzitempo, dai mandorli alle albicocche, e rendendole quindi estremamente vulnerabili al freddo. In queste condizioni per non creare problemi – sostiene la Coldiretti – la colonnina di mercurio deve scendere lentamente senza restare a lungo sotto lo zero mentre le precipitazioni non devono essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno. Una necessità per risollevare le scorte idriche nel terreno che sono al limite mentre manca anche la neve sulle montagne che rappresenta una importante risorsa. La siccità – precisa la Coldiretti – rappresenta l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana degli ultimi dieci anni, con tre eventi gravi, nel 2003, nel 2007 e nel 2012, interessando maggiormente le aree del Nord e del Centro Italia, con valori di dai 500 ai 700 giorni di siccità dichiarata (dai 50 ai 70 giorni l’anno di media). Per quanto riguarda il maltempo invece, i danni – continua la Coldiretti – riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture, con rispettivamente il 30, 40 e 30% dei danni complessivi.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “si tratta però di una sfida per tutti che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali nel fare impresa e con stili di vita rispettosi dell’ambiente nei consumi, a partire dalla tavola”.