di Roberto Malini
“Siamo in guerra, perché il terrorismo ci combatte,» ha detto il primo ministro francese Manuel Valls durante la Conferenza sulla Sicurezza che si svolge a Monaco. «Ci saranno altri attacchi e gravi attentati in Europa, è una certezza. La minaccia non diminuirà, anche se noi lo vorremmo". I segnali, purtroppo, sono evidenti e sono identificabili tanto in internet quanto all’interno delle società europee. La spada di damocle del terrorismo viene troppo spesso sottovalutata o strumentalizzata per finalità politiche, soprattutto all’interno di quelle nicchie di informazione che fanno della critica globale la loro bandiera, identificando nel sistema di vita occidentale l’origine di tutti i mali e dunque schierandosi a fianco di ogni realtà che si ponga in antitesi – anche con brutale violenza – a tale sistema. Bisogna evitare di lasciarsi sedurre dall’immagine di un terrorismo simile al mostro di Frankenstein: un prodotto occidentale sfuggito di mano ai suoi creatori. L’integralismo alla base del terrorismo religioso non si pone in contrasto con il solo Occidente, ma con i concetti stessi di libertà, diritti umani, scienza, arte, cultura. E’ nemico della vita, della pace, del progresso e dellle radici stesse della civiltà umana. Dobbiamo considerarlo in quanto tale tale e opporci ad esso in quanto tale.