Esercitava la propria attività di impresa occultando al fisco il reale giro degli affari: a finire nel mirino delle Fiamme Gialle è stata una società del capoluogo, operante nel settore del recupero di materiali metallici, che ha realizzato una frode fiscale per complessivi 5 milioni di euro. L’operazione di servizio, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Frosinone, è scaturita dalla costante attività di controllo economico del territorio e di ricerca evasori, che ha consentito di individuare una società di capitali attiva nel recupero e commercio di componenti metallici, la quale presentava dichiarazioni fiscali con importi irrisori e assolutamente incongruenti con l’importante giro di affari realizzato. Veniva quindi intrapresa, nei confronti dell’azienda frusinate, una verifica fiscale, le cui operazioni, seppur rese difficoltose a causa del mancato reperimento della documentazione contabile, consentiva di quantificare, per il triennio 2013 – 2015, una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi per 4 milioni di euro e violazioni all’imposta sul valore aggiunto per un ammontare complessivo di 1 milione di euro. Il legale rappresentante della società – un trentenne residente nel capoluogo – è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Frosinone e dovrà rispondere del reato di “Presentazione della dichiarazione annuale con dati infedeli”, per il quale è prevista la pena della reclusione per un periodo da uno a tre anni. Il contrasto alle frodi fiscali costituisce uno degli obiettivi strategici dell’attività della Guardia di Finanza e l’ambito di intervento dove meglio si esprime la valenza dell’azione dei Reparti del Corpo a tutela della legale economica: le frodi fiscali, infatti, alterano le regole del mercato, danneggiando i cittadini e gli imprenditori onesti.