I docenti in possesso di diploma magistrale abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/2002 che hanno ottenuto provvedimenti cautelari favorevoli, perché hanno pieno diritto a stipulare il contratto di lavoro a tempo indeterminato, in attesa della sentenza definitiva. Pertanto, le immissioni in ruolo della Legge 107/2015 subiranno presto una mezza rivoluzione, perché migliaia di precari sino ad oggi estromessi presto dovranno essere stabilizzati. È quanto emerge a seguito delle ordinanze 879-881/2016, emanate ieri dal Consiglio di Stato, a conferma integrale di quanto già statuito precedentemente nei decreti monocratici emessi in favore dei ricorrenti patrocinati dagli avvocati Tiziana Sponga, Sergio Galleano e Vincenzo De Michele.
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, commenta: “questa decisione è importante, soprattutto perché giunge dopo alcuni articoli allarmanti pubblicati sul tema, a seguito della remissione della questione in adunanza plenaria. Avevamo già contattato il commissario ad acta che, in accordo con la direzione generale del personale, si è tempestivamente mosso. Ora, stiamo monitorando come in ogni provincia sia stato ottemperato l’ordine ministeriale”.
“Aspetteremo ancora qualche giorno per quegli Ambiti Territoriali recidivi o in difficoltà, poi ricontatteremo il commissario ad acta e in base alle nuove determinazioni, promuoveremo ricorsi individuali per ottenere le immissioni in ruolo urgenti al giudice del lavoro. Se vi sono ancora dei posti vacanti, è giusto nel rispetto del principio costituzionale del merito, che siano assegnati da subito”, sottolinea il presidente del giovane sindacato.
Per i pochi ex Provveditorati agli Studi ancora inadempienti, come già accaduto con i mancati collocamenti a “pettine” dei precari nelle Graduatorie ad Esaurimento, scatteranno le denunce alla Corte dei Conti (nei confronti dei dirigenti responsabili) e i ricorsi per “lite temeraria” al giudice del lavoro (per l’assunzione diretta dei docenti ricorrenti).
Nel frattempo, migliaia di docenti potranno evitare di partecipare al concorso a cattedra grazie ai ricorsi patrocinati dall’Anief che hanno portato al riconoscimento all’immissione in ruolo, al di là del piano straordinario di assunzioni previsto dal Governo e già realizzato.
Intanto, sono stati attivati i ricorsi al Tar Lazio avverso l’esclusione di migliaia di candidati in possesso di titoli di studio validi per l’insegnamento ma non per la partecipazione al concorso a cattedra nonché contro la tabella di valutazione dei titoli che non considera il servizio prestato presso la paritaria, il sostegno o classe concorsuale diversa.
Anief, infine, comunica che è possibile presentare specifico ricorso per l’accesso nella seconda fascia delle Graduatorie d’Istituto, che ha l’obiettivo di giungere ad un adeguato risarcimento danni per mancate supplenze. Come è possibile ancora presentare ricorso al Tar del Lazio per coloro che intendono comunque partecipare al concorso a cattedre, la cui domanda d’accesso va formalizzata entro il prossimo 30 marzo.