I militari del Gruppo Guardia di Finanza di Savona hanno concluso, dopo due anni d’indagini, una complessa attività di polizia giudiziaria e di polizia tributaria nei confronti di un’organizzazione criminale dedita all’emissione e all’utilizzo di false fatture al fine di frodare il fisco e ottenere, così, ingenti guadagni personali, reinvestiti in titoli azionari o semplicemente utilizzati dai promotori del sodalizio criminale. L’indagine ha visto coinvolta, da una parte quale principale artefice, la Grissitalia S.r.l. di Alessandria, azienda leader nel campo della panificazione industriale, di proprietà della famiglia Dagna di Mombercelli (at) e, dall’altra parte, una serie di trasportatori compiacenti. Semplice ed efficace il meccanismo messo in atto dal sodalizio criminale: emissione di una fattura per operazioni inesistenti, identificata con il termine “acconto”, da parte dell’autotrasportatore compiacente; conseguente bonifico bancario da parte della Grissitalia per il pagamento del documento fiscale; prelevamento in contanti allo sportello bancario della somma accordata con successiva consegna al direttore dello stabilimento di riferimento che si occupava di recapitare il denaro direttamente alla famiglia Dagna. La prima fase dell’indagine aveva portato all’arresto di dieci persone, quattro delle quali destinatarie di ordinanza di custodia cautelare in carcere e sei agli arresti domiciliari, all’esecuzione di 18 perquisizioni locali presso aziende e abitazioni private e al sequestro preventivo di contanti e beni per circa 2,5 milioni di euro. La seconda fase dell’indagine ha riguardato la verifica della posizione fiscale di tutte le aziende coinvolte nella frode fiscale. Le risultanze emerse dall’indagine fiscale hanno permesso di accertare che la Grissitalia ha utilizzato, negli anni dal 2009 al 2013, fatture false per oltre 2,5 milioni di euro.
Successivamente l’attività ispettiva è stata rivolta a tutte le aziende di trasporto individuate dai finanzieri quali emettitrici delle false fatture operanti nelle province di Savona, La
Spezia, Genova, Novara, Vercelli e Bergamo. A conclusione delle ispezioni fiscali le fiamme gialle savonesi hanno quantificato una base imponibile sottratta a tassazione che, negli anni dal 2009 al 2014, superava complessivamente gli 8 milioni di euro, oltre alla constatazione di violazioni alla normativa I.V.A. per circa 3 milioni di euro e all’omesso versamento di imposte per oltre 800 mila euro. A conclusione dell’attività sono stati segnalati all’autorità giudiziaria nove soggetti responsabili di violazioni alla normativa penale tributaria. La validità dell’azione svolta dai finanzieri è testimoniata dal fatto che la società Grissitalia non ha presentato opposizioni agli addebiti fiscali contestati; la società alessandrina ha definito le irregolarità contestate con il pagamento delle somme dovute all’Erario. La Guardia di Finanza di Savona ha completato l’indagine attivando accertamenti di polizia valutaria in materia di antiriciclaggio che si sono conclusi con la sanzione, a carico di tredici direttori di istituti di credito, per omessa segnalazione di operazioni sospette per un valore superiore a 3,7 milioni di euro e a carico di quattro soggetti privati per trasferimento di denaro contante, oltre la soglia consentita, per oltre 250 mila euro.