“Da 15 mesi a questa parte, la domanda d’immatricolazione di nuovi veicoli commerciali nei Paesi dell’Unione europea sta crescendo senza sosta. In tale scenario, l’Italia appare come Paese apripista, toccando un incremento del 27,9% nel primo trimestre 2016. E’ un dato che viviamo positivamente anche perché rappresenta un segnale importante per l’economia del nostro Paese”. Gianandrea Ferrajoli, coordinatore della sezione Trucks di Federauto, commenta così i dati provenienti dall’ACEA – l’European Automobile Manufacturers’ Association – che attestano il consolidamento della ripresa della domanda di nuovi veicoli commerciali in tutto il territorio della Ue.
“Il fatto che l’Italia abbia registrato l’incremento più alto fra i partner europei – sottolinea Ferrajoli – potrebbe essere l’attestazione, nei fatti, che il Paese cresce per lasciarsi la lunga crisi alle spalle e che le politiche economiche devono ulteriormente puntare a sostenere tale crescita, anche guardando al nostro settore”.
Innanzitutto lo spaccato generale, riguardante l’intera Ue. Nel mese di marzo, il totale delle immatricolazioni commerciali è aumentato dell’8%, con 242.049 unità: una crescita sostanziosa, che si ritrova in tutti i segmenti dei veicoli commerciali.
I tassi di crescita italiani del 29,3% sono molto più sostenuti rispetto a Paesi comparabili per popolazione ed estensione: Francia (+6,4%), Regno Unito (3,2%) e Germania (+2,6%). Dopo un forte ritmo di crescita, invece, a marzo il mercato spagnolo ha avuto uno stop, con -0,6% di immatricolazioni. Guardando il primo trimestre del 2016, tutto il mercato Ue è cresciuto al ritmo medio del 12,1%, con l’immatricolazione di 563.132 veicoli.
Entrando nel dettaglio, l’Italia ha mostrato un aumento del 27,9%; la Spagna del 10,6%; la Francia del 19,2%, la Germania del 9,2% e il Regno Unito del 2,2%. Ovvero, sia pure con ritmi diversi, tutti Paesi hanno mostrato un trend positivo.
Questi i dati generali: riguardo all’Italia e all’immatricolazione delle differenti tipologie di veicoli commerciali, il top dell’aumento nel trimestre si è toccato per la categoria dei nuovi veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate (LCV), col +32,1%. Il comparto dei furgoni si è anche mostrato precursore della crescita, giacché la ripresa, nel suo ambito, è iniziata molto tempo prima rispetto al settore in generale, cominciando ben 31 mesi fa.
Per i nuovi veicoli commerciali pesanti oltre le 16 tonnellate (HCV), le nuove immatricolazioni, in Italia, in marzo sono cresciute del 25,2%, mentre per i nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) superiori alle 3,5 tonnellate, la crescita è stata pari al 22%.
“Sono dati importanti – conclude Gianandrea Ferrajoli – ma occorre procedere con cautela, poiché siamo di fronte a un profondo cambio strutturale. Tali risultati ci stimolano a guardare oltre, verso le nuove frontiere del settore, rappresentate dall’eco-sostenibilità dei mezzi, da nuove tecnologie sempre più avanzate e dalla ricerca e sviluppo nel campo della sicurezza. Tutti temi che, al tempo stesso, si ripropongono in contrapposizione a quello dell’obsolescenza del parco circolante, visto che il 71% di esso è costituito da veicoli appartenenti alle classi d’emissione precedenti all’Euro 4, dunque immatricolati prima dell’ottobre 2006”.