Renzi vuole portare le famiglie in Borsa

L’idea è quella di facilitare al massimo la ripresa degli investimenti produttivi: sia grazie all’afflusso di capitali provenienti dall’estero, che mobilitando le risorse dei privati italiani oggi «dormienti». Sul nuovo decreto competitività oggi i tecnici di Tesoro, Sviluppo economico e Palazzo Chigi faranno il punto. Se tutto andrà liscio il provvedimento sarà varato dal Consiglio dei ministri di domani, presieduto da Matteo Renzi, insieme alle già pronte norme per limitare gli abusi nell’utilizzo dei voucher. Altrimenti, si rinvierà. Una delle misure del pacchetto competitività, secondo le indiscrezioni, potrebbe essere l’esenzione totale dall’imposta sul capital gain per chi investe in bond emessi da piccole e medie imprese. Si lavora a una detassazione sul risparmio che si orienta verso piani di investimento a medio-lungo periodo in imprese con un fatturato fino a 300 milioni. L’intenzione è quella di favorire gli investimenti delle famiglie in Borsa o nelle Pmi. Possibili anche misure per agevolare gli investimenti e le partecipazioni azionarie in aziende startup, con sgravi sulle perdite. milioni II fatturato massimo delle imprese verso il quale dovrebbe essere indirizzato il risparmio delle famiglie euro La sanzione massima che dovrebbe essere prevista in caso di abusi nell’utilizzo dei voucher (buoni lavoro) Come detto, si mira ad attrarre anche i capitali stranieri, ad esempio con la concessione del visto per cittadini extracomunitari che investono per almeno due anni in titoli di Stato (2 milioni) o entrano in società o iniziative filantropiche (minimo 1 milione). Si parla anche di una esenzione dalla tassazione sui proventi per i Fia (Fondi di investimento alternativi) e le Siiq (società di investimento immobiliare quotate) che investono in immobili pubblici e delle assicurazioni. Anche il credito d’imposta per investimenti in ricerca verrà esteso anche alle iniziative promosse dalle multinazionali attraverso le loro società italiane. Potrebbero infine entrare anche nuove norme per liberalizzare il mercato secondario del credito. Più certo è invece il varo domani del primo decreto correttivo del Jobs act, che correggerà l’utilizzo improprio dei cosiddetti buoni lavoro (dal valore nominale di 10 euro per retribuire il lavoro accessorio, oltre 115 milioni venduti nel 2015). Per contrastarne l’abuso, i voucher saranno resi tracciabili, con l’obbligo di inviare un sms o email entro 60 minuti dall’inizio della prestazione lavorativa, comunicando tutte le informazioni dettagliate (tra cui nome, codice fiscale, luogo e data). E le violazioni dovrebbero costare care, tra i 400 e i 2400 euro secondo le ultime indiscrezioni, anche se proprio sull’entità delle sanzioni ancora ci sarebbe un capitolo aperto. Nel testo dovrebbe trovare posto anche una novità sui contratti di solidarietà «difensiva», che, se in corso da almeno 12 mesi o stipulati prima del 2016, potranno essere trasformati in contratti di solidarietà «espansiva». Vicino è il via libera anche a un pacchetto di semplificazioni fiscali: un decreto legislativo (correttivo questa volta della delega fiscale) che punta ad accorciare i tempi dedicati agli adempimenti tributari. La novità più attesa è quella della «moratoria» degli avvisi fiscali in arrivo durante le ferie estive, con la concessione di un mese in più per rispondere a tutti gli avvisi recapitati ad agosto.

tratto da "La Stampa" di Roberto Giovannini