GDF TRIESTE: INTERCETTATE AL PORTO MACCHINE OPERATRICI RUBATE

Nell’ambito del dispositivo di vigilanza doganale finalizzato alla repressione del contrabbando e dei reati in genere, sviluppato dal Gruppo di Trieste, attraverso l’analisi dei rischi sottesi ai flussi merceologici in arrivo nell’area portuale, in stretta collaborazione con l’Ufficio IV Zona di Polizia di Frontiera – Polizia di Frontiera Marittima di Trieste e con l’Ufficio delle Dogane, nel corso dei controlli d’istituto effettuati nei giorni scorsi nei confronti dei passeggeri e dei mezzi commerciali in procinto di imbarcarsi sui traghetti di linea diretti in Turchia, veniva posto al vaglio degli operatori un semi-rimorchio con targa turca, che trasportava due macchine operatrici e due carrelli elevatori. Gli operatori di polizia (Guardia di Finanza e Polmare) e i funzionari doganali, rilevando elementi che potevano far sorgere dubbi sulla provenienza lecita dei mezzi trasportati, effettuavano accertamenti più approfonditi e riscontri sia con l’Interpol che con la Polizia Britannica, in costante contatto con gli agenti impiegati nelle attività investigative. Grazie a tali approfondimenti documentali (compendiati dall’utilizzo di un sistema di ricerca “GPS”, attraverso l’ausilio di un tecnico britannico intervenuto in loco), si accertava che i 4 veicoli, ossia le 2 macchine operatrici, marca JCB, e i 2 carrelli elevatori, modello GS4747 -per un valore complessivo di circa 164.000 sterline- nei giorni immediatamente precedenti il controllo in parola erano stati sottratti illecitamente a due ditte britanniche con sede a Ipswich e Wellington (GB) per essere destinate, ovviamente per un indebito utilizzo, nell’area Medio Orientale, attraverso questo Porto. L’attività di polizia giudiziaria e doganale permetteva di “bloccare” gli automezzi in parola prima della loro definitiva esportazione, sequestrandoli penalmente (per ipotizzata ricettazione a carico di soggetti ignoti). Al termine dell’espletamento delle previste procedure amministrative e giudiziarie, i veicoli verranno riconsegnati, previe direttive dell’Autorità Giudiziaria, al legittimo proprietario. Ciò grazie al lavoro di squadra messo in campo dalle Forze dell’Ordine e dalla Dogana.