Il miraggio low cost-high fashion dei prodotti contraffatti a Palermo

Palermo è un territorio di smercio di prodotti contraffatti: nel 2015 l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza hanno effettuato 129 sequestri in tutta la provincia, per un totale di 109.105 articoli sottratti al mercato del falso. A testimonianza di un’azione incisiva e mirata da parte delle forze dell’ordine, dal 2008 a oggi i sequestri di merce contraffatta sono cresciuti del 33% e i pezzi sequestrati del 37,5%. I prodotti più richiesti sul mercato del falso palermitano sono i capi di abbigliamento: nel 2015 ne sono stati intercettati 32.000, pari a circa il 30% del totale. Seguono le calzature, con 5.663 articoli sequestrati, e i giocattoli, con 1.318 pezzi. È quanto emerge da una ricerca del Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale Lotta alla contraffazione-UIBM).

La provincia di Palermo è un’area densamente abitata, con una popolazione relativamente giovane e a forte vocazione commerciale. Costituisce per la filiera della contraffazione un proficuo mercato di sbocco di articoli taroccati a basso costo e di bassa qualità prodotti in altre aree del paese o, sempre più frequentemente, provenienti dalla Cina.

Tra il 2007 e il 2104 in Sicilia il Pil pro-capite è diminuito del 13,9%, attestandosi su 17.031 euro. Nella provincia di Palermo, tra il 2011 e il 2015 il tasso di disoccupazione è passato dal 15,6% al 23,9% e tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni la disoccupazione è al 54,3%. Sono proprio i giovani a essere particolarmente interessati all’acquisto di merce falsa: nella provincia si contano circa 360.000 persone di 14-34 anni che sono facile preda del miraggio low cost-high fashion dei prodotti contraffatti. La scarsa disponibilità economica della popolazione residente facilita la penetrazione del mercato del falso.

Un’altra caratteristica che facilita il mercato del falso è la vocazione commerciale dell’area: a fronte di un dato nazionale per cui le imprese che operano nel commercio sono il 27,5% del totale, le 29.605 imprese commerciali di Palermo rappresentano il 39,3% del totale della provincia, e il dato sale al 46,4% se si guarda al solo territorio comunale.

Negli ultimi cinque anni gli esercizi commerciali sono diminuiti del 3,2%, come effetto di una diminuzione del 10,2% dei punti vendita in sede fissa ma di una contestuale crescita del 29% degli ambulanti, che oggi nella provincia sono 7.257. Tra i commercianti, e in particolare tra gli ambulanti, risultano particolarmente rappresentati i titolari stranieri, che sono 6.269, per la maggior parte bengalesi. Oggi più di una attività commerciale su quattro è gestita da stranieri. Con questi ritmi di crescita, ampi settori del commercio passeranno di mano.

Per arginare il mercato del falso, la sola azione di repressione e di contrasto non è sufficiente. Occorre anche spingere sul pedale della sensibilizzazione e dell’informazione dei cittadini-consumatori, al fine di disincentivare l’acquisto e togliere ossigeno al commercio della merce contraffatta.

Dal 13 al 19 giugno si svolge in tutta Italia la prima Settimana nazionale anticontraffazione, organizzata dalla Direzione Generale Lotta alla contraffazione-UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico. Nel corso della settimana si svolgono iniziative di studio, sensibilizzazione, animazione rivolte agli stakeholder, ai cittadini e ai giovani, e si presenteranno le analisi provinciali del fenomeno della contraffazione a Roma, Milano e Palermo previste dal Piano nazionale anticontraffazione.

Questi sono i principali risultati della ricerca realizzata dal Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico, che sono stati presentati oggi a Palermo nell’ambito della Settimana nazionale anticontraffazione da Loredana Gulino, Direttore Generale Lotta alla contraffazione-UIBM, e Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, con il Prefetto di Palermo, Antonella De Miro.