La Polizia locale ha arrestato un uomo, R.D. 41 anni, nato a Milano e residente in provincia di Pavia, per violenza sessuale contro minore e detenzione di materiale pedopornografico.
Le indagini del Nucleo tutela donne e minori della Polizia locale coordinate dal comandante Antonio Barbato erano state avviate lo scorso aprile in seguito alla denuncia del compagno della madre della vittima, una bambina di 11 anni. La famiglia vive in provincia di Pavia in una villetta a schiera proprio accanto a quella dell’arrestato, maestro di musica.
Poco dopo il trasferimento la famiglia della bambina aveva organizzato una festicciola per presentarsi a tutti i vicini. R.V. che vive da solo vi aveva preso parte e da allora era stata stretta un’amicizia con scambio delle chiavi di casa e frequenti cene comuni. Cresciuta la fiducia, la bambina veniva talvolta affidata all’uomo e tale era confidenza e l’affetto che lei lo chiamava “zio”. Questo fino allo scorso aprile quando qualcosa è cambiato. La piccola ha confidato alle compagne di classe strani atteggiamenti dell’uomo – richieste di carezze intime, baci e bagni nella vasca insieme – e ricatti morali in caso di rifiuto. Le compagne le hanno suggerito di parlarne con la maestra e quest’ultima con i genitori. Poche ore dopo la bambina ne parlava con il compagno della madre, agente di Polizia locale di Milano, che ha fatto immediatamente denuncia.
Sono partite le indagini a carico di R.D. disposte dal Pubblico Ministero di Pavia Andrea Zanoncelli e passate per competenza al Pubblico ministero di Milano Cristian Barilli. Il 10 giugno la Polizia locale ha eseguito l’arresto con l’accusa di violenza contro minore (Articolo 81 c.p.v. 609 bis I e II) e una perquisizione accurata anche delle apparecchiature informatiche cui è seguita anche l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico (Articolo 81 c.p.v. 600 quater).
“L’aiuto della scuola e delle amiche della vittima, l’immediata denuncia, la rapidità e la delicatezza delle indagini hanno permesso di portare immediatamente alla luce un reato odioso. Il tessuto sociale e le istituzioni hanno saputo fare fronte comune in difesa del minore” dichiara Antonio Barbato comandante della Polizia locale.